NOMIA (Νομία)
Ninfa dell'Arcadia che ci è nota soltanto da due passi di Pausania: nel primo (viii, 38, ii) egli dice che da lei deriva il nome dato dagli Arcadi alle cosiddette montagne nomiche sulla destra del Lykosoura, mentre probabilmente esse vengono denominate dal santuario di Pan nomico colà esistente; nel secondo (x, 31, 10) la cita fra le figure che erano rappresentate nella Nèkyia di Polignoto a Delfi, insieme a Callisto, la figlia di Licaone, e Pero, la figlia di Neleo, disposte in modo che i piedi di Callisto giacessero in grembo a N.; anche in questo luogo Pausania la definisce una ninfa arcadica. Dalle citazioni di Pausania possiamo dedurre soltanto che N. era assai nota in Arcadia e che le si destinava un ruolo negli Inferi; Pausania fa qui l'osservazione che le ninfe avevano lunga vita, ma non erano immortali. Del dipinto di Polignoto si può dire soltanto che doveva trattarsi di un gruppo di donne banchettanti; le più recenti ricerche trascurano per lo più questo gruppo.
Bibl.: Wagner, in Roscher, III, i, 1897-909, p. 452 s.; J. Krischan, in Pauly-Wissowa, XVII, i, 1936, p. 821 s.; C. Robert, Die Nekyia des Polygnot, in 16. Hall. Winckelmannspr., 1895, pp. 20, 51, 68 s. In generale sulla Nekya: C. Weickert, Polygnot, in abhandlungen der Deutschen Akademie der Wissensch. zu Berlin, 1947, n. 81, p. 16 ss.