NOMENTUM
. Città situata al confine fra il Lazio e la Sabina, e inclusa in questa seconda regione, sebbene di origine sicuramente latina. Essa infatti viene ricordata da Virgilio (Aen., VI, 773) come una delle più antiche colonie di Alba, fondata, insieme con Fidene e Crustumerio, nel territorio sabino da Latino Silvio (Dionys., II, 53). Lo stesso Dionisio (V, 67) la menziona nella lista delle trenta città latine sul principio del secolo V. Nel 338 a. C. partecipa alla guerra latina, e dopo ciò viene incorporata nel territorio romano come municipio. Ebbe come magistrato supremo, al pari di altre città latine, un annuo dittatore.
Di Nomentum non si parla che raramente durante l'impero per ricordare la fertilità del suo territorio e soprattutto l'abbondanza del vino: l'identificazione del sito antico con il moderno paese di Mentana, corruzione di Nomentana, si può ritenere come sicura, quantunque non vi rimangano avanzi di antichità. È ricordata nella Tabula Peutingeriana come termine della via che ne prese il nome, al miglio XIV da Roma (secondo il Nibby, al XV miglio); già alla fine del sec. III era stata eretta a sede episcopale sotto la giurisdizione sabina.
Bibl.: A. Nibby, Analisi dei dintorni di Roma, Roma 1849, III, p. 409 segg.; Corpus Inscr. Lat., XIV, p. 440.