• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

nomadismo

Dizionario di Storia (2010)
  • Condividi

nomadismo


Tipica forma di esistenza sociale che implica spostamenti periodici per la sopravvivenza e la riproduzione del gruppo. La raccolta di vegetali selvatici, prima, e la caccia di erbivori gregari migratori, poi, sono le attività che, a partire dal Pleistocene, orientano in senso nomadico la vita della nostra specie. Nella storia del moderno Homo sapiens il n. di caccia e raccolta ha costituito, in quanto specifico stile di vita, il tratto più durevole sino al compimento della rivoluzione neolitica (10° millennio a.C.). Questa forma di n. correlato alla ricerca del cibo, che a quell’epoca costituiva ancora il modo di vita caratteristico della totalità delle comunità umane, venne infatti scalzata gradualmente, ma in maniera sempre più rapida, dai nuovi stili di vita legati all’emergere dell’agricoltura e dell’allevamento come principali attività di sussistenza. Secondo i calcoli compiuti dagli specialisti, la percentuale dei cacciatori-raccoglitori, pari al 100% della popolazione mondiale (10 milioni) nel 10.000 a.C. – ossia alla vigilia della rivoluzione neolitica –, si sarebbe ridotta all’1% del totale (350 milioni) nel 1500 d.C., per scendere infine, come dato assolutamente residuale, allo 0,001% del totale (3 miliardi) agli inizi degli anni Settanta del 20° secolo. La variabilità degli spostamenti dei gruppi di raccoglitori e cacciatori in relazione alla distribuzione delle fonti di cibo, soprattutto animale, è un dato che fa parte dello stesso processo che determinò, nel Vicino Oriente del 10° millennio a.C., il passaggio da questa forma di sfruttamento delle risorse all’agricoltura. Si suppone che uno degli elementi determinanti il passaggio dalla caccia-raccolta al domesticamento dei cereali selvatici sia stato l’assottigliarsi della selvaggina nei bassipiani di questa regione. Tale diminuzione del numero degli animali fu, a quanto sembra, la conseguenza di due fattori combinati: l’eccessivo sfruttamento dei branchi di selvaggina per opera dei gruppi umani, da un lato, e l’inaridimento progressivo del clima della regione dall’altro. In seguito alla rivoluzione agricola cominciò a prevalere il n. pastorale. Le comunità umane conobbero infatti una forte espansione sul piano demografico. Ciò spinse i gruppi che si erano convertiti alla coltivazione dei cereali addomesticati a mettere a frutto sempre nuove terre. Tale espansione dovette tuttavia trovare un limite nello sviluppo delle forze produttive e delle tecniche agricole. L’impossibilità, in queste condizioni, di sostenere una popolazione in crescita sul piano demografico determinò probabilmente una serie di tentativi miranti a sostituire, almeno parzialmente, le fonti di sussistenza. Le fasce marginali delle aree agricole non potevano offrire altra possibilità che l’allevamento di qualche caprino o ovino addomesticato, animali in grado di nutrirsi dei vegetali selvatici tipici degli ambienti aridi di quelle regioni. Nelle comunità agricolo-pastorali, in cui il prodotto agricolo era integrato da quello di derivazione animale grazie agli allevamenti di bovini, ovini ed equini, con la scoperta del cavallo come montatura, alla fine del 2° millennio a.C., la transumanza divenne a raggio sempre più ampio assumendo carattere di costume di vita. Habitat ideale per questo lungo processo di trasformazione furono le oasi e in particolare le oasi fluviali centrasiatiche con comunità stanziali su un territorio fertile e ricco di acque a ridosso di una regione steppica che si estende dalla Manciuria alla piana ungherese.

Nomadismo centroasiatico

L’Asia centrale, con le sue grandi aree di oasi fluviali (regione dell’Amu-darya e del Syr-darya, Zungaria, Xinjiang) limitrofe alla sterminata fascia di steppe che dalla Manciuria si estende pressoché ininterrotta fino alla piana ungherese, costituisce l’ideale punto d’origine del nomadismo equestre: società sedentarie agricolo-pastorali molto ricche che, a causa di un forte incremento demografico sia umano sia animale, avrebbero prodotto il distacco dei gruppi adibiti all’allevamento su vasta scala. Questo processo di trasformazione economica e sociale non poté avvenire che dopo l’acquisizione di una tecnica fondamentale, quella dell’impiego del cavallo come montatura, acquisizione completata prima del 1000 a.C. come testimoniano rilievi assiri con immagini di truppe montate; lo scavo archeologico ha dimostrato che all’inizio dell’Età del ferro un popolo di cavalieri (cimmeri?) era stanziato nella piana ungherese. I primi nomadi di cui abbiamo notizie da fonti letterarie e riscontri archeologici sono gli sciti, che compaiono nei documenti assiri dell’epoca di Esarhaddon (680-669), attivi nella regione del Lago Urmia alternativamente alleati di assiri e medi; il loro centro di gravità dové poi spostarsi a nord-ovest del Caucaso, nella regione tra Dnepr e Don, dove alla fine del 7° sec. vennero in contatto con le colonie greche sulla sponda settentrionale del Mar Nero. Le steppe dal Mar Nero ai confini orientali del Kazakistan erano popolate da tribù e confederazioni nomadi (sciti, sauromati, massageti, issedoni, saka), probabilmente di area linguistica iranica: non appena medi e persiani iniziarono a emergere come potenze politiche, si delineò l’antagonismo tra Iran sedentario «interno» e nomade «esterno», che si protrasse fino alla conquista araba e che ebbe conseguenze non solo sul piano storico ma soprattutto dal punto di vista culturale con i nomadi che costituirono il tessuto connettivo tra Oriente e Occidente. I nomadi iranici dell’Asia centrale occidentale, attivi fino al 3° sec., non ebbero però mai la capacità di organizzarsi in formazioni politiche, abilità che mostrarono invece subito i cavalieri nomadi più orientali il cui centro di gravità era la Mongolia: la tribù emergente attestava la sua supremazia sulle altre confederandole sotto di sé e costituendo una compagine politica unica; chi, sconfitto, non accettava la dipendenza era costretto alla migrazione provocando quegli spostamenti a catena i cui effetti coinvolsero tutto l’Occidente. La prima popolazione sicuramente nomade di cui troviamo testimonianza nelle fonti cinesi è quella degli hsiung-nu (dalla metà del 4° sec.): tra la fine del 3° e la metà del 1° sec. riuscirono a costituire il primo impero delle steppe e a controllare un territorio che si estendeva dalla Manciuria all’Issyq kul, divenendo i principali antagonisti dell’impero cinese, costretto per lunghi periodi a riconoscerne la superiorità. Dopo di loro, grosso modo sugli stessi territori e con caratteristiche comuni, si succedettero gli imperi nomadi dei juan-juan (5°-6° sec. d.C.), dei turchi (6°-8° sec.), degli uighur (8°-9° sec.), dei kitan (11°-12° sec.), dei mongoli di Genghiz Khan e dei suoi successori.

Vedi anche
steppa Formazione vegetale aperta costituita da erbe annue o perenni e da arbusti nani, diffusa nelle regioni a clima tropicale asciutto e temperato continentale. Tipiche sono le steppa dove prevalgono le Poacee, come quelle di Russia, Ungheria, Argentina (qui dette pampas); altri tipi di steppa sono le steppa ... pastorizia Attività umana che consiste nell’allevamento del bestiame, soprattutto ovino, e nello sfruttamento dei suoi prodotti. ● Nell’utilizzazione degli animali da parte dell’uomo si possono individuare tre modalità differenti, diverse da un atteggiamento di tipo puramente predatorio: la domesticazione, l’allevamento ... Sciti (gr. Σκύϑαι) Popolazione originaria delle steppe settentrionali dell’Asia centrale, organizzata in tribù nomadi (allevatori), seminomadi e sedentarie, cui Erodoto dedica parte del IV libro delle Storie. In seguito a movimenti di altre popolazioni, gli Sciti si spostarono stanziandosi (7° sec. a.C.) ... oasi Area, di solito assai ristretta, situata in mezzo a un deserto, nella quale, per la presenza di acqua, è possibile lo sviluppo di vegetazione, e dove perciò può stabilirsi l’insediamento umano. L’acqua può provenire o da un fiume, o da sorgenti, o più spesso da falde sotterranee di non grande profondità, ...
Categorie
  • SISTEMI DI PARENTELA E FORME DI ORGANIZZAZIONE SOCIALE in Scienze demo-etno-antropologiche
  • TEMI GENERALI in Scienze demo-etno-antropologiche
  • TEMI GENERALI in Storia
Altri risultati per nomadismo
  • nomadismo
    Enciclopedia on line
    Forma di esistenza sociale che implica spostamenti periodici per la sopravvivenza e la riproduzione del gruppo. Tipico delle società che vivono della raccolta di vegetali selvatici o della cattura di selvaggina (n. di caccia e raccolta) e di quelle che praticano l’allevamento mediante lo spostamento ...
  • nomadismo
    Enciclopedia dei ragazzi (2006)
    Nomadismo Antonio Menniti Ippolito Vivere spostandosi continuamente Che cosa spinge al nomadismo, cioè a girovagare portando con sé ogni cosa, incontrando ostacoli di ogni genere? Perché un gruppo etnico può sentirsi popolo senza aver bisogno di uno Stato con leggi e confini definiti? Sono tanti ...
  • Nomadismo
    Enciclopedia delle scienze sociali (1996)
    Ugo Fabietti Definizione Il termine 'nomadismo', come si desume dalla sua etimologia (dal greco νέμειν, pascolare), indica uno stile di vita legato all'allevamento degli animali, che, al tempo stesso, comporta un movimento nello spazio. Quest'ultima sfumatura di significato ha preso il sopravvento ...
  • NOMADISMO
    Enciclopedia Italiana (1934)
    (dal gr. νομάς "che pasce greggi") Renato Biasutti Designazione comune per i popoli che mutano spesso il luogo della loro dimora. Originariamente, nomadi si dicevano i pastori, che si spostavano periodicamente con i loro animali, secondo le stagioni, fra le pianure costiere e le alteterre dell'interno, ...
Vocabolario
nomadismo
nomadismo s. m. [der. di nomade]. – 1. In etnologia, il modo di esistenza proprio di un popolo o tribù che muta spesso il luogo della dimora, vivendo generalmente in tende, capanne smontabili, ripari improvvisati; è tipico ancor oggi di...
nòmade
nomade nòmade agg. e s. m. e f. [dal lat. nomas -ădis, gr. νομάς -άδος, propr. «che pascola, che va errando per mutare pascoli», dal tema di νέμω «pascolare»]. – 1. Di gruppo etnico (e suoi appartenenti) che pratica il nomadismo: popolo,...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali