noi (No'; Nui)
1. Del pronome di I plur. le attestazioni, appena 16 (di cui 2 ‛ nui ', in rima; v. 2.) nella Vita Nuova e 17 nelle Rime (2 nelle Rime dubbie), sono 97 (di cui 3 ‛ nui ', in rima: ma per la questione di questa forma, adottata dagli editori della Vita Nuova e del Convivio, cfr. la voce Rima) nel Convivio e 245 nella Commedia, di cui 93 nell'Inferno, 120 nel Purgatorio e 32 nel Paradiso. Di ‛ noi ', usato per lo più sia come soggetto di proposizione sia dopo preposizione, sono rarissime le attestazioni con valore di complemento oggetto (nella stessa sede tonica del verso in If V 106 Amor condusse noi ad una morte; XII 14 e quando vide noi, se stesso morse; XVI 29 Se miseria d'erto loco sollo / rende in dispetto noi e nostri prieghi) e come complemento di termine (If V 81 venite a noi parlar, se a si riferisce a parlar; Pg VII 38 alcuno indizio / dà noi, ove il codice Mad reca dà a noi, con a aggiunto sul rigo; XIV 129 facean noi del cammin confidare, ove Mart e Triv recano a noi; XXXI 136 Per grazia fa noi grazia che disvele / a lui la bocca tua, ove i codici Mad e Urb recano fa a noi, Co e Laur fanne; v. Petrocchi, ad locos; Rohlfs, Grammatica §§ 441 e 460).
In conformità al carattere tonico del pronome, ‛ noi ' ricorre, in poesia, per lo più in sedi toniche del verso. Tuttavia nella Commedia, ove n. è 12 volte in rima, è anche frequente in sede iniziale di verso - quasi sempre, di terzina -, in raccordi narrativi, sovente simili tra loro, di Inferno e Purgatorio; cfr. If VII 100 Noi ricidemmo il cerchio a l'altra riva; VIII 76 Noi pur giugnemmo dentro a l'alte fosse; XII 76 Noi ci appressammo a quelle fiere isnelle; XIII 109, XXII 13, XXIII 68, XXIV 41 e 79, XXVI 13, XXVII 133, XXXI 112, XXXII 124 Noi eravam partiti già da ello (cfr. Pg XX 124 Noi eravam partiti già da esso); Pg I 118 Noi andavam per lo solingo piano; II 10 Noi eravam lunghesso mare ancora; III 46, IV 31 Noi salavam per entro il sasso rotto; IX 73, X 7 Noi salavam per una pietra fessa; XIII 1 Noi eravamo al sommo de la scala; XIV 127, XV 37 e 139, XVII 76, XX 16, XXI 14. In questo ambito si considerino anche If V 127 Noi leggiavamo un giorno per diletto, e Pg XII 109 Noi volgendo ivi le nostre persone, / ‛ Beati pauperes spiritu! ' voci / cantaron, interessante per la costruzione assoluta.
2. La frequenza dei significati di ‛ noi ' varia da opera a opera: così il significato " noi due ", appena attestato nella Vita Nuova (XIV 2 io... dissi a lui: " Perché semo noi venuti a queste donne? "; XXXVIII 9 8 L'anima dice al cor: " Chi è costui / ... [del quale] è la... vertù tanto possente, / ch'altro penser non lascia star con nui? "), predomina nella Commedia, ove indica D. e le sue guide, con maggior frequenza nelle due prime cantiche (cfr. If III 16 Noi siam venuti al loco ov'io t'ho detto; XXIV 32 noi a pena, ei lieve e io sospinto, / potavam su montar di chiappa in chiappa; Pg I 76 Non son li editti etterni per noi guasti, / ché questi vive e Minòs me non lega; in Pg XXIV 97 [Forese Donati] si partì da noi... / e io rimasi in via con esso i due / che fuor del mondo sì gran marescalchi, il significato di ‛ noi ' è " noi tre "). Non è, però, assente nella terza cantica (cfr. Pd V 104 vid'io ben piú di mille splendori / trarsi ver' noi; X 65 Io vidi più folgór... / far di noi centro e di sé far corona; XXVII 72 vid'io... l'etera addorno / farsi e fioccar di vapor trïunfanti / che fatto avien con noi... soggiorno), ove questo significato di ‛ noi ' ricorre, come mostrano gli esempi, in luoghi similari e ove, in genere, il minor numero delle attestazioni di ‛ noi ' (un quarto di quelle del Purgatorio e un terzo di quelle dell'Inferno) è da porsi in relazione anche al minor rilievo degli elementi descrittivi (v. tuttavia 2.2. e 2.4.).
2.1. Al margine semantico opposto, la frequenza di ‛ noi ' quale sinonimo di umanità, in un'espansione illimitata del significato sopra considerato, è scarsissima nella Vita Nuova (XVIII 2 forse piacerebbe... trattare alquanto de la sua [di Beatrice] partita da noi; XL 1 quella imagine benedetta la quale Iesu Cristo lasciò a noi per essemplo de la sua bellissima figura) e nelle Rime (LXXXIII 9 i' canterò... / contra'l peccato / ch'è nato in noi, di chiamare a ritroso / tal ch'è vile e noioso / con nome di valore; C 8 quel pianeta... / si mostra tutto a noi, e 43 ramo di foglia verde a noi s'asconde; Rime dubbie XI 6). Ricorre, invece, una settantina di volte su 94 complessive nel Convivio (II I 13 la natura vuole, in quanto questa via di conoscere è in noi naturalmente innata; V 2 Cristo... lo quale fu morto da noi, per che ci recò vita; IV 17 l'umana bontade... in noi è da la natura seminata; V 1 la divina provedenza, che del tutto l'angelico e lo umano accorgimento soperchia, occultamente a noi molte volte procede; XVII 9 Veramente è da sapere che noi potemo avere in questa vita due felicitadi). Se si terrà presente che circa la metà delle attestazioni di ‛ noi ' ricorre nel IV trattato del Convivio, mentre nel I soltanto 3 e 27 nel II, si preferirà attribuire questa intensità nella distribuzione di ‛ noi ' - ovviamente con il significato che qui si considera - non soltanto alla maggiore lunghezza del IV trattato ma anche alle caratteristiche dei problemi ivi affrontati.
2.2. Nella Commedia questo significato di ‛ noi ', attestato nell'Inferno in un'indicazione astronomica (XXVI 27 nel tempo che colui che 'l mondo schiara / la faccia sua a noi tien meno ascosa; cfr. Rime C 8 e 43, citati in 2.1.), è più frequente nel Purgatorio (III 33 la virtù... / che, come fa, non vuol ch'a noi si sveli; IV 6 quello errar che crede / ch'un'anima sovr'altra in noi s'accenda; VI 116 nulla di noi pietà ti move, e 119 o sommo Giove / che fosti in terra per noi crucifisso: cfr. Cv IV V 2, citato in 2.1.; X 124 non v'accorgete voi che noi siam vermi / nati a formar l'angelica farfalla; XI 7-8 Vegna ver noi la pace del tuo regno, / ché noi ad essa non potem da noi, / s'ella non vien, con tutto nostro ingegno, 25 Così a sé e a noi buona ramogna / quell'ombre orando, andavan, e 31' di là sempre ben per noi si dice) e nel Paradiso (IV 132 è natura / ch'al sommo pinge noi di collo in collo; XXX 4 'l mezzo del cielo, a noi profondo, / comincia a farsi tal, ch'alcuna stella / perde il parere, 20 La bellezza ch'io vidi si trasmoda / non pur di là da noi, e 114 vidi specchiarsi in più di mille soglie / quanto di noi là su fatto ha ritorno).
2.3. Con un significato che, in certo modo, media tra i due estremi considerati in 2. e 2.1., 2.2., ‛ noi ' indica un gruppo di persone - raramente, di cose personificate - in alcuni luoghi della Vita Nuova e delle Rime, nelle quali opere è appunto questo l'uso più frequente di n.; cfr. Vn XIV 6 noi [gli spiritelli] potremo stare a vedere la meraviglia di questa donna così come stanno li altri nostri pari; XVIII 6 Noi [le molte donne le quali adunate s'erano] ti preghiamo che tu ne dichi ove sta questa tua beatitudine; cfr. XXII 5, 6, e 15 9; XXV 3 tra noi.... avvegna forse che tra altra gente... non volgari ma litterati ponte queste cose trattavano; Rime LXXI 11 quel medesmo avvenne a noi (donne: cfr. l'incipit della canzone, Voi, donne, che pietoso atto mostrate); LXXXIV 7 Noi [" parole ": cfr. l'incipit, Parole mie che per lo mondo siete] siam vostre, 8, e 14 A voi [donne] dovem noi fare onore; CIV 69, 70 e 71; CVI 12 se vertute a noi / fu data, e beltà a voi; LXVII 15 e 83. Questo significato di ‛ noi ' è difficilmente documentabile nel Convivio.
2.4. Con funzione analoga a questa, ‛ noi ' nella Commedia indica le anime dell'oltretomba (anche contrapposte ai vivi) o alcuni gruppi di queste, più raramente nell'Inferno (V 90 noi che tignemmo il mondo di sanguigno; X 100 Noi veggiam, come quei c'ha mala luce; XVI 20, 29 e 71 fa che di noi a la gente favelle) e più spesso nel Purgatorio (V 49 Guarda s'alcun di noi unqua vedesti, / sì che di lui di là novella porti, e 52 Noi fummo tutti già per forza morti; XI 23-34 Quest'ultima preghiera... / già non si fa per noi... / ma per color che dietro a noi restaro; XIII 50 ‛ Maria, ora per noi! ', e 140 Chi t'ha dunque condotto / qua sù tra noi, se giù ritornar credi?; XVI 26 Tu chi se' che... di noi parli pur come se tue / partissi ancor lo tempo per calendi?; XVII 137 L'amor... / di sovr'a noi si piange; XVIII 114, e 115 Noi siam di voglia a muoverci sì pieni).
Questo valore collettivo di ‛ noi ' è particolarmente sensibile nel Paradiso, ove simboleggia il corpo mistico della cristianità: cfr. III 82 come noi sem di soglia in soglia / per questo regno, a tutto il regno piace; V 119-120 del lume... / noi semo accesi... se disii / di noi chiarirti, a tuo piacer ti sazia; VI 122 addolcisce la viva giustizia / in noi l'affetto; VIII 33-34 Tutti sem presti / al tuo piacer, perché di noi ti gioi. / Noi ci volgiam coi principi celesti; X 109 L'altro ch'appresso addorna il nostro coro / ... La quinta luce, ch'è tra noi più bella; XIX 12 udi'... / sonar ne la voce e " io " e " mio ", / quand'era nel concetto e ‛ noi ' e ‛ nostro '; XX 134 E voi, mortali, tenetevi stretti / a giudicar: ché noi, che Dio vedemo, / non conosciamo ancor tutti li eletti; XXII 32 la carità che tra noi arde; XXXIII 10 Qui se' a noi meridïana face / di caritate, e giuso, intra ' mortali, / se' di speranza fontana vivace.
2.5. ‛ Noi ' è usato, infine, come forma enfatica del singolare corrispondente o con valore analogo a quello di un impersonale in alcune attestazioni, limitatissime nella Vita Nuova (XXV 4 se volemo cercare in lingua d'oco e in quella di sì, noi non troviamo cose dette, e 8 noi vedemo che li poete hanno parlato a le cose inanimate), più numerose nel Convivio, in relazione al tono didascalico dell'opera: cfr. I IX 2 se noi reducemo a memoria quello che di sovra è ragionato... se noi volemo bene vedere chi sono [i litterati... di lingua italica]; II IV 10, e 15 se noi, per le ragioni di sovra e per molt'altre, intendiamo Iddio aver potuto fare innumerabili quasi creature spirituali; III II 9 questo unire è quello che noi dicemo amore; IV 7 noi non dovemo vituperare l'uomo; VII 6 noi veggiamo moltissimi uomini tanto vili; XI 5 tanto vale in greco ‛ philos ' com'è a dire ‛ amore ' in latino, e quindi dicemo noi: ‛ philos ' quasi ‛ amore ', e ‛ soph[os] ' quasi sapien[te]; IV V 12 Se noi consideriamo... noi troveremo... [Roma] essaltata; XVIII 4 noi vedemo li nuvoli [generare acqua...]. Da questi passi è chiaro l'ambito semantico espositivo dei verbi usati con il valore di ‛ noi ' qui considerato.
3. ‛ Noi ', assente nel Detto, ricorre in una quarantina di passi del Fiore, per lo più nella forma scorciata no', preferibilmente in proclisia come rivela il ritmo del verso in XIV 10 avem detto... / la cagion per che no' siam venute; XXIV 5 Paura, no' siam messe nell'aina; XXXVI 10 né tra no' due tenerne parlamento; CXXXII 5 No' sì siam mastri divini (ma in LXXXXVI 4 ché no' la pagherem ben de l'oltraggio, ‛ no' ' è in sillaba tonica). ‛ Noi ', in rima in CXXXVIII 14 Ciascun di noi... lui raccomanda;/ del fatto vostro penserem ben noi, ritorna 4 volte nel son. CXVI, l'unico nel quale il pronome sia particolarmente frequente sia nella forma proclitica no' che in quella tonica noi: vv. 2-9 contra cui no' prendiam la nimistate / quanti noi siamo... / in difamarlo noi ci assottigliamo; / e se... noi sappiamo / com'e' possa venire a dignitate / ... noi facciam tagliate, sì che di quella via no' il ne gettiamo. / E ciò facciam noi sì tracelato; inoltre cfr. CXXXIX 14 sanza che 'n noi trovasse trieva o patti, CXL 1 Certanamente noi gli abbiam segata / la gola.