NOGAL (A. T., 116-117)
Corso d'acqua dell'Africa orientale, nella penisola somala. Si origina con due rami principali: uno il Tugh Der (o Torrente alto) nasce dai Monti Golis e Uaggar a S. di Berbera, l'altro, formato dalla confluenza del Gid Ali, del Galyoga, ecc., nasce dai monti degli Ahl Sangheli e degli Haber Gheraggi, nella Somalia Britannica, l'uno e l'altro a quote d'oltre 1500 m. Sono tutti questi rami impetuosi torrenti alimentati dalle piogge e attivi solo pochi giorni dell'anno, durante i quali sono però capaci di travolgere grossi blocchi di roccia. Il corso medio si svolge a quote di 500-300 m., nell'ampia e piatta regione cui spetta più propriamente il nome di Nogal e che si estende tra le scarpate dell'altipiano dell'Haud a S. e quelle dell'altipiano dell'Aded a N. Qui i due torrenti corrono ancora distinti per un buon tratto, assumendo per la natura del clima e per la forma del suolo un regime sempre più precario, i letti si suddividono e finalmente scompaiono, mentre le acque si perdono nel sottosuolo, al pari di quelle dei tributarî (Gherrouei, Bio Godud, Halin, Murodero, ecc.), alimentando i pozzi di Baduein, Las Anod, Gherrouei e facendo verdeggiare una vegetazione relativamente ricca, che costituisce i pascoli estivi dei Lulbahante, e ha valso ad alcune parti della valle il nome di "Paradiso dei Somali". Tuttavia in questo tronco medio (Dhodi Nogal) il suolo diviene via via più arido man mano che si procede a valle su un sottosuolo gessoso: le acque freatiche si disperdono e, ridottesi quasi stagnanti, alimentano pozzi poverissimi, selenitosi o salmastri (Gombeia, Af Gudud), mentre le plaghe fertili si riducono a oasi rare e isolate nel ciottolame nudo e desertico del fondo valle. La valle si restringe, iniziando il tronco inferiore a Gaiseriu presso Callis, in territorio della Somalia Italiana. Di qui in giù il letto discende, con pendio relativamente accentuato, il ciglio dell'altipiano calcareo e corre in una valle profonda e sinuosa (Unte Nogal o canale di Nogal) la quale mostra evidenti tracce delle acque che vi scorrono impetuose durante le piogge, cioè sporadicamente in primavera e in autunno. Il torrente detto qui Doh Nogal o Nogal Oman (Dun delle carte inglesi), riceve da sinistra i tributi del Garàs, del Bei Daghoi, dei due Khar Idle (Uein e Jer), del Las Durian, dell'Angel, del Doldol, da destra quelli dell'Ongòl, del Gheideli, dell'Ab Dug Uein (proveniente dai monti Merer Merioh) del Mindero, del Mallable del Kansaleh. L'acqua subalvea affiora in alcuni punti del letto, a partire da circa 20 km. a monte della foce, come a Darinchi, a Gungumale, a Godd Add e soprattutto a Ehil. Qui esiste una sorgente perenne, incrostante, che alimenta un gruppo di palme e servì un tempo alla garesa omonima, poi alla residenza italiana, e da questo punto il letto del Nogal, incassato in una profonda e stretta gola, è occupato perennemente da acqua, ingombro di folta vegetazione palustre e frequentato da uccelli di ripa. Il Nogal sbocca nella Baia del Negro (Oceano Indiano) 7-8 km. a E. di Ehil e una ventina di km. a N. di Illig, con una foce a uncino aperta tra due falesie calcaree.
La valle del Nogal, che si può considerare come limite tra la Somalia settentrionale e la Somalia media, costitui per qualche tempo il teatro delle feroci gesta di Haggi Mohammed ben Abdullah Hassan, detto dagl'Inglesi il Mad Mullah (v.), o Mullah pazzo, che si costruì in varî punti, come alla foce, a Ilig, a Eil, a Ba Aroreh, a Damer, a Taleh, rozzi fortilizî, base delle sue razzie contro gli altri Somali (Migiurtini, sultano di Obbia) alleati più o meno volenterosi degl'Inglesi. Questi effettuarono nell'alto Nogal (1900-1903) e poi anche nel basso Nogal (1904) alcune delle loro campagne contro il Mullah. Per un accordo intervenuto nel 1905 a Ilig, per mediazione del console Pestalozza, il Mullah, fatta pace con gl'Inglesi e con gli Abissini, fu autorizzato dal governo italiano a stabilirsi fra Ras Garad e Ras Gabbah, in quel "territorio del Nogal" che era stato una delle ragioni della discordia fra i contigui sultanati dei Migiurtini e di Obbia, e divenne così, sotto il protettorato italiano, una terza entità politica e un utile cuscinetto fra i due rivali. Ma la turbolenza dell'agitatore costrinse gl'Inglesi a nuove campagne che si chiusero nel 1920 con un bombardamento aereo della garesa e dei marabutti di Taleh; questo detemiinò la fuga definitiva del Mullah nella media valle dell'Uebi Scebeli, dove morì a Imi nel 1920.
Sebbene il Mullah tentasse qualche coltivazione di dura a Scec Nugul e nei dintorni di Taleh, il Nogal non è suscettibile di divenire un paese agricolo: le sole risorse sono i pascoli offerti dall'alta e media valle e dagli altipiani che le fiancheggiano; e pastori dovettero essere i popoli primitivi, di cui si riscontrano frequenti le armi litiche e le tombe a tumulo in tutta la regione.
Bibl.: E. Baudi di Vesme e G. Candeo, Una escursione al Paradiso dei Somali, in Boll. Soc. geogr. ital., Roma 1893; D. Jardine, The Mad Mullah of Somaliland, Londra 1923; G. Stefanini, Resultati geografici di una missione nella Somalia Settentrionale italiana (1924), in Compte Rendu Congr. internat. géogr., Cairo 1925; Governo della Somalia, La Migiurtinia ed il territorio del Nogal, Torino (1926).