RIDOLFI, Noffo ( Noffo Guidi)
– Figlio di Guido di Bonafede Ridolfi, nacque a Firenze in data imprecisata, forse attorno alla metà del Duecento.
Il padre figura già nel 1225 nelle matricole dell’Arte di Por S. Maria (della quale fu membro anche Noffo, spesso menzionato fra i consoli dell’Arte).
I Ridolfi fanno parte delle famiglie fiorentine emerse politicamente ed economicamente durante il Primo Popolo. Presenti nel governo cittadino con propri esponenti tra il 1250 e 1260, dopo essere state in disgrazia negli anni di predominio ghibellino ripresero il loro posto all’interno della classe dirigente fiorentina e mantennero posizioni di privilegio per tutto il periodo repubblicano.
Noffo Ridolfi divenne uno dei politici più in vista della città sull’Arno tra gli ultimi decenni del XIII secolo e l’inizio del XIV, a partire dal 1280 quando figura tra i fideiussori per la Parte guelfa negli atti della Pace del cardinal Latino. Da questo momento inizia il suo percorso di politico di primo piano nella vita fiorentina che lo vide ben presto emergere quale personaggio di spicco del regime popolare e sostenitore, nei primi anni, di Giano della Bella. Ricoprì l’ufficio di priore delle Arti ben sette volte, in periodi di lotte di fazione e caratterizzati da violenti mutamenti di regime politico; i primi quattro priorati caddero nel 1290, 1292, 1296, 1300. Nel 1290 e 1292, in particolare, Ridolfi svolse una intensa attività politica in favore di Giano della Bella e Caruccio del Verre quando questi erano al culmine del loro successo e popolarità. Ma quando le loro fortune iniziarono a declinare si avvicinò ai loro avversari e fu priore ancora nel 1296, poco dopo la loro cacciata da Firenze. Dopo la sommossa di S. Romolo (1295) fu uno degli incaricati di presentare proposte per una pacificazione tra Grandi e il Popolo. Pur appartenendo alla fazione dei Cerchi se ne staccò e si avvicinò alla parte nera, quando la prima iniziò a perdere consensi, a inimicarsi il papa e attuare una politica sempre più confusa e di scarsa visione strategica.
Nel novembre 1301 la città aprì le porte a Carlo di Valois e al suo esercito e questo fu il primo passo per la definitiva sconfitta dei guelfi bianchi. In un primo momento i consigli cittadini chiesero la deposizione della Signoria da poco in carica in modo da eleggere un nuovo esecutivo che garantisse una equa rappresentanza delle fazioni cittadine. Della riunione che si svolse nella chiesa di S. Bernardo e che vide presenti i principali rappresentanti cittadini, ci offre una vivace e partecipata descrizione il cronista Dino Compagni, presente come uno dei delegati del priorato uscente. Il Compagni evidenzia l’atteggiamento riprovevole di Ridolfi che – dopo che la riunione aveva partorito un nuovo esecutivo destinato a garantire, almeno sulla carta, un sostanziale equilibrio tra le parti – chiese apertamente allo stesso Compagni di agire in modo da favorire la parte nera. L’accordo, come prevedibile, fallì e in pochi mesi gli avvenimenti precipitarono fino alla definitiva caduta della parte bianca e alla disgrazia politica dei suoi affiliati, tra i quali il medesimo cronista.
Il racconto del Compagni ha anche contribuito a tramandare una immagine poco limpida dell’operato politico di Noffo Ridolfi, colpito anche in seguito, insieme ad altri transfughi dalla parte bianca, dalla condanna per alto tradimento emanata dall’imperatore Enrico VII.
Negli anni successivi, Ridolfi venne eletto priore altre tre volte – nel 1304, 1314 e 1315 –, risultando in sostanza una delle figure principali, anche se controverse, del reggimento.
Non è nota la data della sua morte.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Firenze, Por Santa Maria, 6; Manoscritti, 408; Carte Sebregondi, 4474. Consulte della Repubblica fiorentina dall’anno MCCLXXX al MCCXCVIII, a cura di A. Gherardi, I-II, Firenze 1896-1898, ad ind.; Marchionne di Coppo Stefani, Cronaca fiorentina, a cura di N. Rodolico, in RIS2, XXX, 1, Città di Castello 1903, ad ind.; Consigli della Repubblica fiorentina (1301-1315), a cura di B. Barbadoro, I-II., Bologna 1921-1930, ad ind.; Florentine Renaissance Resources. Online Tratte of Office Holders, 1282-1532, 2002, http://cds.library.brown.edu/projects/tratte/ (12 gennaio 2020); Dino Compagni, Cronica, a cura di D. Cappi, Roma 2015, I, p. 71; II, pp. 50-53, 122.
N. Ottokar, Il Comune di Firenze alla fine del Dugento, Firenze 1926, passim; R. Davidsohn, Storia di Firenze, I-VIII, Firenze 1956, passim; S. Raveggi et al., Ghibellini, Guelfi e Popolo grasso. I detentori del potere politico a Firenze nella seconda metà del Dugento, Firenze, 1978, passim; D. De Rosa, Alle origini della repubblica fiorentina: dai Consoli al “Primo popolo” (1172-1260), Firenze 1995, passim.
Noffo Guidi
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