noeuro
(no-euro, No euro), s. m. e f. e agg. inv. Chi o che è contrario all’adozione dell’euro.
• Attraverso un duello personale con il capo dello Stato, individuato come il garante della stabilità del nostro sistema di fronte all’establishment dell’Unione europea, il capo dei 5 Stelle punta a amplificare la parola d’ordine su cui ha convocato per il 1° dicembre a Genova il suo terzo Vday: «L’Italia non deve più versare il suo tributo di sangue all’Europa». Quel giorno prenderà il via una campagna elettorale il cui scopo è fin troppo chiaro: trasformare in plebiscito no-euro l’ostilità abbattutasi un po’ dappertutto sull’Ue; e liquidare come velleità riservata ai benestanti gli ideali della sinistra europeista. (Gad Lerner, Repubblica, 29 ottobre 2013, p. 1, Prima pagina) • Il punto cruciale è che la riduzione del potere d’acquisto delle retribuzioni non è un accidente della svalutazione al quale si può rimediare, come propongono spesso i noeuro, con opportuni accorgimenti, ad esempio con l’indicizzazione. (Giampaolo Galli, Sole 24 Ore, 22 agosto 2015, p. 18, Commenti e inchieste) • «Dalla Lega al M5S, molti si interessavano alle nostre posizioni ma poi non fanno nulla di concreto quando si trovano a gestire un’amministrazione di qualunque tipo. Per questo abbiamo pensato di passare ai fatti e creare il movimento “Riscossa Italia”. La Lega parla di “No euro” poi si allea con Forza Italia e la [Angela] Merkel» (Marco Mori intervistato da E. Ros., Secolo XIX, 30 maggio 2017, p. 17, Genova).
- Derivato dal s. m. inv. euro con l’aggiunta del prefisso no-.
- Già attestato nel Gazzettino dell’8 maggio 2012, p. 2, Primo piano.