NOCE VOMICA (lat. scient. Strychnos nux vomica L.; fr. vomiquier, noix vomique, sp. nuez vómica; ted. Brechnussbaum; ingl. nux vomica)
È un grande albero ramoso della famiglia Loganiacee con tronco elevato, di 3-4 m. di circonferenza, a scorza grigiastra più o meno oscura; i rami cilindrici hanno foglie opposte, brevemente picciolate, ovali rotondate, intere, ottuse o acute, glabre, di colore verde cupo, con 5 nervature sporgenti nella pagina inferiore.
I fiori sono piccoli, bianchi, lievemente odorosi, disposti in corimbo all'estremità dei rami e accompagnati da piccolissime brattee: il calice è gamosepalo, la corolla tubulosa gamopetala, 5 stami exserti, ovario supero bi- loculare sormontato da uno stilo filiforme con stimma a capocchia. Il frutto è una grossa bacca globosa, glabra, prima verde, poi giallo-rossastra simile a un arancio, con polpa bianca, viscosa, amara, contenente da 5 a 8 semi tondeggianti, piatti, un po' convessi peloso-sericei grigiastri, che costituiscono la droga. Questa pianta vive nei luoghi aridi e sabbiosi in India, Coromandel, Malabar, Cocincina, Ceylon, dove viene anche coltivata.
La prima buona descrizione dei semi si deve a Valerio Cordo nel 1561 e poi al Tabernaemontanus (1564). La Farmacopea ufficiale italiana (5ª ediz.) registra l'estratto, l'estratto fluido e la tintura.