no-gender
(no gender), s. m. e f. e agg. inv. Chi non si identifica nelle caratteristiche abitualmente attribuite a un genere sessuale; che può essere usato da persone di sesso diverso.
• Il compito era arduo: raccontare un anno cruciale dell’adolescenza di Davide, quello della fuga, dell’iniziazione sessuale e dello sfruttamento (l’uomo in bianco, il pappone, è Pippo Delbono), tenendo in mente le parole che Cordova aveva ripetuto fino al sopralluogo nella Villa Bellini di Catania, sotto il ficus gigante che per sette anni fu la sua casa e dove sono state girate molte scene del film: «Ero allora quel che sono adesso, un intersex. No, non un trans, casomai no-gender, oppure cross-gender». (Giuseppe Videtti, Repubblica, 24 aprile 2014, p. 42, R2) • Si chiama […] Open la nuova sezione del mastodontico salone fiorentino dedicata a quei prodotti definiti no gender (un tempo si diceva unisex ma fa lo stesso) perché nascono per lui ma li porta lei e soprattutto viceversa. Insomma la confusione regna sovrana nel guardaroba o per lo meno così dicono i soloni dello stile. (Daniela Fedi, Giornale, 17 giugno 2015, p. 19, Attualità) • Parlare del gender di Garfield, o di qualsiasi altro personaggio dei fumetti o dei cartoon, non è come parlare del sesso degli angeli. Il tema, nell’America di Trump, dei no-gender e dei bagni per trans, è politico. Così, ha fatto scalpore in America l’intervista al suo creatore, Jim Davis, in cui vengono rivelate alcune curiosità sul personaggio: (Riccardo De Palo, Messaggero, 3 marzo 2017, p. 23, Cultura & Spettacoli).
- Dall’ingl. no-gender.