Scrittrice russa naturalizzata statunitense (Pietroburgo 1901 - Filadelfia 1993). Emigrata nel 1922, solo nel 1925 si stabilì in Francia. Nella rivista dell'emigrazione russa, Poslednie novosti ("Ultime novità"), pubblicò alcune opere narrative che descrivono la realtà della periferia parigina. Al primo romanzo Poslednie i pervye ("Gli ultimi e i primi", 1930), seguirono Povelitel´nica (1932; trad.it. La sovrana, 1996) e Bez zakata ("Senza tramonto", 1938). Sulle Sovremennye Zapiski ("Memorie contemporanee") intanto usciva una serie di brevi racconti (si ricorda Akkompaniatorša, 1935; trad. it. L'accompagnatrice, 1987), raccolti più tardi nel volume Oblegčenie učasti (1949; trad. it. Alleviare la sorte, 1988). Aveva intanto cominciato a dedicarsi al genere biografico, con Čajkovskij. Istorija odinokoj žizni (1936; trad. it. Il ragazzo di vetro. Čajkovskij, 1993) e Borodin (1947; trad. it. Genio e regolatezza. Aleksandr Borodin, 1993). Trasferitasi negli Stati Uniti dal 1950, insegnò letteratura russa alla Yale University e alla Princeton University. Preceduto dalla traduzione in lingua inglese (The italics are mine, 1969), nel 1972 apparve l'autobiografico Kursiv moj (trad. it. Il corsivo è mio, 1989), considerato la sua opera migliore. Nella sua produzione, che vede in primo piano un mondo femminile fatto di figure dominanti e creature succubi, si riflette il destino dell'emigrazione russa.