Nimes
Città della Francia meridionale (bassa Linguadoca), capol. del dipartimento del Gard. Sorge sul luogo dell’antica Nemausus, città dei volci arecomici, colonia di diritto latino agli inizi dell’impero romano, che sotto gli Antonini sostituì Narbona come capitale della Narbonense ed ebbe la piena cittadinanza (Antonino Pio era originario di N. per parte di padre). Sede vescovile dal sec. 5° o 6°, N. divenne nel sec. 9° sede di contea, incorporata nel 1185 nella contea di Tolosa. Fu centro cospicuo della eresia albigese fino alla conquista di Luigi VIII (1226). Passata definitivamente alla corona nel 1271, N. divenne centro fiorente dell’industria tessile (pregiata per i drappi d’oro e i velluti), specie per l’apporto di artigiani italiani, ma, passata nel sec. 16° al calvinismo (memorabile il 29 sett. del 1576, giorno di s. Michele, il massacro di cattolici detto la Michelade), vide distrutta tale prosperità dalla revoca dell’Editto di Nantes (1685). Nel 1815 il «terrore bianco» fu organizzato a N. su vasta scala dai briganti Trestaillons e Truphémy; a ristabilire l’ordine vi si dovette recare il duca di Angoulême. N. è la città francese più ricca di monumenti romani.