PETKOV, Nikolaj
Uomo politico bulgaro, nato nel 1889, impiccato a Sofia il 23 settembre 1947. Figlio di Nikolaj Petkov, presidente del consiglio al tempo dell'annessione della Rumelia orientale alla Bulgaria (1885), ucciso nel 1907, ebbe un fratello ucciso nel 1923 dopo la caduta del capo del Partito agrario, A. Stambolijski. Nikolaj venne alla ribalta della scena politica bulgara allo scoppio della seconda Guerra mondiale. Capo della frazione di sinistra del Partito agrario, detta anche dei "Pladnenzi", dal nome di un antico giornale, Pladne (Mezzogiorno), avversò con decisione la politica di Boris III e di Filov favorevole all'Asse, partecipando alla formazione del "Fronte patriottico". Con l'avvento del Fronte al potere (settembre 1944), divenne vice-presidente del Consiglio nel gabinetto Georgiev. Nel luglio 1945 si dimise per disaccordo coi comunisti, verso i quali anche in precedenza aveva tenuto un atteggiamento ostile, e si pose all'opposizione, dirigendo la "Nuova bandiera contadina".
Dopo le elezioni del 27 ottobre 1946 il P. fu l'esponente della opposizione all'Assemblea nazionale. Ma, essendo stato trovato il suo nome tra le carte di un gruppo di accusati per cospirazione contro lo stato, il 6 giugno 1947 fu arrestato con l'imputazione di complotto armato e d'intesa coi nemici del paese sin dal luglio 1946. Nonostante la protesta anglo-americana (7 giugno), il P. fu rinviato a giudizio e il 15 agosto condannato a morte. Il suo appello contro la sentenza venne respinto il 18 settembre, come pure fu respinta la richiesta anglo-americana (26 agosto). di sospendere l'esecuzione.
Bibl.: Le procès N.D.P. Procés-verbaux des séances judiciaires, 5-15 août 1947, Sofia 1947 (resoconto del processo a cura del governo bulgaro).