Pensatore russo (n. 1828 - m. Mosca 1903). Visse modestamente e asceticamente, tutto dedito alle sue meditazioni, le quali suscitarono l'interesse e l'ammirazione di altissimi spiriti, come V. Solov´ëv, F. Dostoevskij, L. Tolstoj, che ne subirono l'influenza. Secondo il F., la filosofia deve cessare di essere oggettiva e intellettualistica e diventare attiva e "proiettiva", deve cioè tendere a trasformare la conoscenza in "progetto d'un mondo migliore" - superatore di ingiustizia, violenza, paura, egoismo e mancanza di fraternità - da realizzare con un'"opera comune e universale". La sua opera fondamentale è: Filosofija obščego dela ("La filosofia dell'opera comune", 2 voll., post., 1906-13).