WIJK, Nikolaas van
Linguista e filologo olandese, nato a Delden il 4 ottobre 1880, morto il 25 marzo 1941 a Leida, nella cui università insegnava dal 1913 lingue slave e baltiche.
Ha legato il suo nome a scritti di grande importanza, sia nel campo della linguistica olandese, sia in quello della filologia slava. Nella prima, il suo lavoro culmina con la completa rielaborazione del dizionario etimologico di J. Franck (L'Aia 1912; ed. stereotipa 1935). Dal 1913 in poi si addentrò sempre più nel campo baltoslavo (fondamentali i suoi Altpreussische Studien, Beiträge zur baltischen und z. vergl. idg. Grammatik, L'Aia 1918).
Si occupò con speciale interesse del problema dell'accento e dell'intonazione e con varî lavori in olandese, tedesco, francese, russo, polacco, toccò quasi tutti gli argomenti della slavistica, non esclusi quelli letterarî, specialmente relativi ai testi paleoslavi: Zur Komposition d. altkirchensl. Codex Suprasliensis, Amsterdam 1925; Studien zu den altkirchensl. Patenka, ivi 1931. Il suo capolavoro è la Geschichte d. altkirchensl. Sprache, Berlino Lipsia 1931, rimasta purtroppo interrotta al primo volume. Notevolissino anche lo scritto sintetico Les langues slaves: de l'unité à la pluralité, Digione 1937, che raccoglie alcune sue lezioni tenute alla Sorbona. Fu seguace convinto della scuola fonologica di Praga e scrisse uno dei più chiari trattati di fonologia (L'Aia 1939).
Bibl.: F. B. J. Kuiper, in Indogerm. Jahrbuch, XXV (1942), pp. 390-95.