Poeta croato (Jajce 1904 - Zagabria 1982). Insegnò latino nei licei; tradusse Catullo, Properzio, Tibullo. I versi che compose prima della seconda guerra mondiale (Pjesme siromašnog sina "Poesie di un figlio povero", 1926; Isus i moja sjena "Gesù e la mia ombra", 1934) sono permeati da un senso quasi francescano di fraternità con la natura e con gli oppressi; nella produzione successiva (Tajanstvena prela "Filature segrete", 1943; Kučice u svemiru "Casette nel cosmo", 1957; Nedohod "Il non veniente", 1979) assunse toni più filosofici, contemplando l'attrazione dell'uomo verso il cosmo.