NIKODAMOS (Νικόδαμος)
Scultore greco nativo di Mainalos, attivo fra la fine del V e gli inizî del IV sec. a. C., appartenente alla scuola argiva.
La sua attività si svolse principalmente ad Olimpia ove eseguì numerose statue soprattutto di olimpionici. Non essendo stata attribuita a questo scultore alcuna opera a noi pervenuta, le notizie tramandate dalle fonti classiche sono le uniche che ci permettano di circoscriverne l'attività. Le statue citate sono le seguenti: 1) statua bronzea del pugile Damoxenidas (Paus., vi, 6, 3) della quale ci è pervenuta la base con l'iscrizione Νικόδαμος ἐποίησε Δαμοξε[υίδ]ας Μαινάλιος, in cui la firma dell'artista è databile alla prima metà del IV sec. mentre il nome dell'atlete sembra scritto nel I sec. a. C.); 2) statua del pancraziaste Androsthenes di Mainalos (Paus., vi, 6, 1) vincitore nell'Olimpiade XC (420 circa a. C.) e successivamente in altra Olimpiade non menzionata; 3) statua del pancraziaste Antiochos di Lepreon (Paus., vi, 3, 9), che potrebbe anche essere identificato con il rappresentante arcade del 367 a. C. (Xen., Hell., vii, 33, 6); 4) statua di Atena con elmo ed egida, dedicata in Olimpia dai cittadini dell'Elide (Paus., v, 26, 6); 5) sul muro dell'Altis in Olimpia, erano poste due statue di Eracle giovanetto, in una di esse l'eroe era rappresentato nell'atto di scagliare una freccia contro il leone di Nemea. Questa statua, dedicata da Hippotoon di Taranto, era opera di N. (Paus., v, 25, 7). 6) A Delfi si trovava il donario dell'arcade Hetairichos, figlio di Theron, opera di N., come conferma anche un epigramma inciso su una base rinvenuta a Delfi e datata, per i caratteri epigrafici, ad epoca posteriore al 390 a. C.
L'iscrizione della base reca: "῾Εταίριχος Θέ[ρων]ος ᾿Αρκὰς πρόξεν[ος], ἔγγονος Πετήλο ἀνέϑ[ηκε]Νικόδαμος ἐποίησε". Il Picard colloca N. fra gli autori della fine del V sec. a. C., dell'indirizzo peloponnesiaco e lo pone non discosto dagli scultori arcadi che lavorarono all'ex voto di Lysandros.
Bibl.: In generale: M. Bieber, in Thieme-Becker, XXV, p. 476, s. v.; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, XVII, i, 1936, cc. 346-7, s. v., n. 2; Ch. Picard, Manuel, La Sculpture, V siècle, Parigi 1939, pp. 51, 656. Per le fonti classiche: J. Overbeck, Schriftquell., nn. 1026-1030; E. Loewy, I. G. B., n. 98; M. Fränkel, Inschr. v. Olympia, n. 158; J. Marcadé, Recueil des signatures des sculpteurs grecs, Parigi 1953, vol. I, p. 84; W. Cronert, in Österr. Jahrshefte, XII, 1909, p. 152 (iscr. di Hetairichos).