NIKLAS von Wyle
Umanista, poeta e pittore tedesco, nato al principio del sec. XV a Bremgarten (Svizzcra), morto poco dopo il 5 aprile 1478.
Fu dapprima segretario municipale a Radolfzell e a Norimberga, poi dal 1448 notaio, uomo politico, direttore di una sua rinomata scuola privata a Esslingen. Dìvenne quindi cancelliere del conte Ulrico V di Württemberg e di suo figlio Eberardo a Stoccarda.
Occupa un posto eminente nella storia dell'Umanesimo tedesco come propagatore dell'Umanesimo italiano, e riformatote della prosa letteraria, ch'egli cercò di plasmare sul modello di quella classica latina. Per molti anni esercitò diretta efficacia con l'insegnamento; risultati più durevoli ottenne però con gli scritti, sia con l'offrire modelli di lettere in stile latineggiante, le quali ebbero lungo influsso e larga fortuna (specie nella Germania meridionale), sia con traduzioni varie dagli antichi, ma soprattutto dagli umanisti italiani, da Bonaccorso da Montemagno iunior (1470, Dialogo della nobiltà), da Enea Silvio, col quale fu in rapporti personali (La novella di due amanti; dello stesso fece anche stampare l'editio princeps dell'epistolario, circa 1664: la ristampa aumentata, da lui curata, uscì solo nel '93), dal Boccaccio (Griselda, di sulla traduzione del Petrarca, ecc.), dal Poggio, ecc.
Le singole traduzioni, già diffuse e stampate parzialmente dal 1460 al 1478, furono da lui stesso raccolte in numero di 18 in un volume, che uscì a Esslingen nel 1478 e furono ripubblicate nel 1510 e 1536. Ediz. moderna completa: Des N. v. W. Translationen, a cura di A. v. Keller, Stoccarda 1861.