NIGRINIANIS
Mansio romana e castellum sulla sponda destra del Danubio, odierna Malăk Preslavec, nella provincia di Silistra (Bulgaria nord-orientale); sorge sulle rovine di villaggi del Neolitico e della tarda Età del Ferro.
Gli autori romani e bizantini la ricordano sia con il nome di N. (Tab. Peut., VII, 2), sia con quello di Candidiana (Itin. Anton., 222, 2; Not. Dign., Or., 40, 20; Procop., A ed., IV, 7,9). Si pensa che castellum e mansio siano stati chiamati inizialmente N. dal nome di M. Cornelius Nigrinus Curatius Maternus, nell'86 d.C. primo governatore della Mesia Inferiore e direttamente impegnato nelle due campagne condotte dall'imperatore Domiziano contro i Daci (85-86 e 89-90): di conseguenza mansio e castellum dovrebbero essere stati impiantati nell'ultimo decennio del I sec. d.C. Il nome N. all'epoca di Diocleziano viene sostituito da quello di Candidiaria attestato a sua volta fino alla fine dell'età bizantina.
Si era pensato inizialmente che le rovine individuate appartenessero a due diverse fortezze, le c.d. fortezza inferiore e fortezza superiore: ma si tratta in realtà di due diverse parti di uno stesso castellum.
Le mura di cinta, solo in un tratto in opus mixtum, presentano blocchi di pietra calcarea sulla faccia esterna e altri più piccoli su quella interna legati da malta bianca. Sono stati rinvenuti elementi di tre torri sporgenti al di fuori della cortina; due hanno pianta a U, una, angolare, è a pianta circolare. La cinta muraria risale alla fine del III secolo. Il 19 e il 20 ottobre 294 Diocleziano visitò il sito in occasione di una ispezione da lui condotta lungo la costa destra del basso Danubio. Tre iscrizioni ricordano che egli nel 296 fece costruire praesìdia: Sexaginta Prista, Transmarisca e Durostorum.
N. tuttavia, aveva raggiunto la sua fioritura economica sotto gli Antonini e i Severi. È stato rinvenuto qui un diploma militare romano di bronzo rilasciato il 23 marzo 178 a Valerius Valens, al servizio nella cohors I Fl(avia) Numidar(um). Un'altra iscrizione di N., dell'epoca dell'imperatore Alessandro Severo, riporta che Flavius L(ucii) f(ilius) Victor della tribù Palatina e oriundo di Ostia era p(rimus) p(ilus) leg(ionis) XI Cl(audiae) Alexandrinianae. Alla stessa persona va ricollegata una dedica alla Triade Capitolina, a Marte, a Roma, agli altri dei immortali.
Una terza iscrizione in latino dell'epoca dell'imperatore Massimino il Trace riferisce che sotto il governo provinciale di Domitius Antigonus venne costruito un edificio pubblico, probabilmente un tempio.
N. subisce l'invasione dei Goti nel 250-251 e dei Carpi nel 274-275. È stato ritrovato nell'area di N. un vaso di bronzo, il quale conteneva 2.638 monete romane del 238-275.
Sono stati pure ritrovati mattoni con bolli della vexillatio dell'XI legione Claudia, (il cui campo stabile era a Durostorum (Silistra), su cui è riportato anche il nome Candidiana: leg(ionis) XI Cl(audiae) f(idelis) Cand(idianae). Questo riferimento alla località sede della guarnigione è tipico delle terre del basso Danubio a partire dagli anni di Diocleziano; si registra a Ratiaria, Oescus, Transmarisca e altri centri.
Sono riaffiorati numerosi e differenti monumenti della cultura e della vita quotidiana: una testa di donna in pietra calcarea (III sec.), ceramica comune (prevalentemente del IV-V sec.), oggetti di ferro, bronzo, osso e vetro.
Nel 1984 a Malăk Preslavec è stata scoperta una statua di bronzo in frammenti. Si tratta della statua di un imperatore romano, forse Traiano (dopo la sua vittoria sui Daci del 106), alta in origine, probabilmente, 3,20 m. Mancano la testa e varie parti del corpo; si conserva la parte inferiore del busto, rivestito di una corazza riccamente decorata nelle ptèryges da teste di leone a sbalzo, rosette, palmette e teste di toro, mentre la parte centrale, all'altezza del petto, presenta un'aquila ad ali spiegate; sotto l'aquila, due vittorie offrono corone alla statua di Minerva.
L'insediamento sopravvive fino alla fine del VI sec., quando viene incendiato dagli Avarî e dagli Slavi.
Bibl.: K. Mijatev, in BIBulg, XVIII, 1952, pp. 243-258 (in bulg.); S. Georgieva, ibid., pp. 259-283 (in bulg.); S. Stančev, ibid., pp. 285-304 (in bulg.); V. Velkov, Nigrinianis-Candidiana, in ArkheologijaSof, I-II, 1959, pp. 25-29; id., Zur Geschichte eines Donaukastells in Bulgarien, in Klio, XXXIX, 1961, pp. 215-221, poi in V. Velkov, Roman Cities in Bulgaria. Collected Studies, Amsterdam 1980, pp. 103-109; R. Georgieva, Localités au bord du Danube entre Sexaginta Prista et Durostorum à l'époque romaine, in Vekove, III, 1977, pp. 54-56 (in bulg. con riass. in francese); R. Ivanov, ibid., V, 1983, pp. 69-70.