Farage, Nigel Paul. – Uomo politico britannico (n. Bromley 1964). Dal 1982 broker per la banca Drexel Burnham Lambert, quindi per il Credit Lyonnais Rouse, Refco e Natexis Metal, fino al 1992 ha militato nel Partito conservatore. Convinto antieuropeista, ha abbandonato il partito dopo la ratifica del Trattato di Maastricht, confluendo nella formazione euroscettica e di destra Anti-Federalist League da cui nel 1993 sarebbe nato il Uk Independence Party (UKIP). Di questo partito, che negli anni ha guadagnato consensi aggregando tendenze populiste, xenofobe e reazionarie, F. è diventato leader nel 2006, permanendo nella carica fino alle dimissioni del 2009, assumendola nuovamente nel 2010 e ampliando le proposte politiche per conquistare nuove fasce di elettorato attraverso un programma improntato al liberismo economico e fortemente avverso all’immigrazione. Il successo dell’UKIP – che alle elezioni locali del 2013 ha riportato il suo miglior risultato, aggiudicandosi il 23% dei suffragi contro il 25% del Partito conservatore e il 29% del Labour – è stato favorito dall’aggravarsi della crisi economica che ha investito il Paese e dalla massiccia intensificazione dei flussi migratori, circostanze che hanno accresciuto nell’opinione pubblica i dubbi sulla volontà di permanenza nell’Unione Europea e indotto il premier D. Cameron, pressato dalle opposizioni, a indire un referendum sulla questione; alla consultazione, svoltasi il 23 giugno 2016, il 51,9% circa dei cittadini britannici ha espresso parere favorevole all'uscita del Paese dall'Unione europea. Nel luglio 2016 F. ha lasciato la guida dell'UKIP, subentrandogli la vicepresidente del partito D. James, a seguito delle cui dimissioni dal dicembre successivo ha assunto la carica di leader del partito P. Nuttall. Abbandonato il partito nel dicembre 2018, nel febbraio 2019 l'uomo politico ha fondato il Brexit Party; propugnatore di una linea dura per l'uscita del Regno Unito dall'Unione europea, alle elezioni europee svoltesi nel maggio 2019 il partito ha ottenuto il 31,7% dei consensi, seguito dagli europeisti liberaldemocratici (20,5%), dai laburisti (13,6%) e dai conservatori della premier dimissionaria T. May (9,2%).