NICTURIA (dal gr. νύξ "notte" e οὖρον "urina")
È l'emissione, durante il riposo notturno a letto, di quantità d'urina eguale o maggiore di quella emessa nella stazione eretta durante il giorno (questa, in condizioni normali, rappresenta il 50-90% dell'urina emessa nelle 24 ore).
La nicturia si riscontra essenzialmente nei cardiopatici scompensati, ma anche in ipertonici senza insufficienza del euore (per il migliorare delle condizioni di circolo durante il riposo a letto, sì che viene riassorbito parte del liquido depositato nei tessuti come edemi latenti o palesi), in nefropatici (nei quali la genesi del fenomeno è diversa: come quella dei cardiaci scompensati, ché nel corso d'una nefropatia si può facilmente avere una insufficienza di circolo; ovvero in rapporto al lavoro compensatorio massimo, continuo, diurno e notturno dei tubuli, che da soli provvedono all'eliminazione dell'acqua quando esista un'insufficienza glomerulare, o dei glomeruli, che compensano alla deficiente funzione tubulare: così F. Volhard). Distinguere però, come s'è preteso in passato, le forme cardiache dalle renali in base ai caratteri della nicturia s'è dimostrato impossibile. E inoltre s'è visto che anche altre condizioni possono indurre nicturia: l'abito nervoso; la presenza di cause irritanti, agenti probabilmente per influenze nervose vasomotrici riflesse (nella cistite, nell'ipertrofia prostatica, ecc.); un'abnorme quantità di sostanze da eliminare (p. es., nel diabete glicosurico o anche semplicemente nelle copiose libazioni serotine), l'esistenza di certe ematopatie, ecc.