NICOMEDE IV (secondo la volgata, III) Filopatore (Νικομήδης Φιλοπάτωρ)
Re di Bitinia. Figlio dì Nicomede III Evergete e di Nisa, succeduto al padre circa il 94 a. C. Sposò in prime nozze una zia, Lisandra, in seconde una Nisa, principessa di Cappadocia, forse figlia di Ariarate VI Epifane Filopatore, che poi ripudiò in seguito ad accuse del fratello Socrate: anche il figlio nato da Nisa fu considerato illegittimo. Socrate, dopo un periodo di accordo col fratello, cercò di sostituirlo nel regno. Non trovando aiuto in Roma, lo cercò presso Mitridate VI Eupatore del Ponto, che gli diede le truppe per invadere la Bitinia (circa 90 a. C.). Poco dopo una legazione romana imponeva a Mitridate di restaurare N. ed eliminare Socrate. Mitridate obbediva senza resistere; ma il capo della legazione romana, Manio Aquilio, che desiderava una guerra, incitava N. a invadere le coste della Paflagonia controllate da Mitridate. Questo naturalmente reagiva: donde l'origine della prima guerra mitridatica. N., nell'invasione dell'Asia Minore organizzata da Mitridate, fu cacciato dal suo territorio e non poté tornarci, riportato da Silla, che dopo la pace di Dardano (85). Da allora regnò tranquillamente per circa dieci anni e morendo nel 75 o 74 a. C. lasciò per testamento il suo regno ai Romani. È ovvio che i Romani avevano scelto questo sistema di suggerire il testamento, come il più semplice per impadronirsi del suo territorio. Il che era del resto inevitabile perché di fronte al regno del Ponto, che riuniva tutti i nemici di Roma in Asia Minore, la Bitinia o si dichiarava antiromana o doveva cadere totalmente sotto il controllo romano; e allora tanto valeva annetterla. Il figlio di N. e di Nisa, che rivendicò invano il trono paterno, fu fatto da Cesare re-sacerdote a Comana Pontica.
Bibl.: E. Meyer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, coll. 521-22; Th. Reinach, Mithridate Eupator, roi du Pont, Parigi 1890; H. A. Omerod, in Cambridge Ancient History, IX (1932), p. 234 segg. e passim.