CORRADINI (Corradino), Nicolò
Nacque a Cremona nell'ultimo scorcio del sec. XVI.
Il 1593, proposto dal Lucchini come data di nascita, non è accertabile ed è comunque troppo avanzata, visto che attorno al 1610 il C. assumeva incarichi nella cattedrale della sua città. La notizia riportata dal Fétis, per il quale "naquit à Bergame", è priva di fondamento ed è forse dovuta al presunto ritrovamento di alcune sue opere nel Parnaso Bergameno (Venezia 1615).
Compiuta la sua educazione musicale sotto la guida di G. B. Morsellino detto il Cremonese, che dal 1584 era stato anche organista al duomo di Milano all'organo vecchio, il "Caimo", il C., giovanissimo, fu nominato organista della chiesa di S. Pietro in Cremona. Nel 1604 sposò certa Giovanna di cui si ignora il casato. Nel 1610 entrò a far parte della cattedrale della sua città come organista, anche se la sua nomina fu ufficialmente confermata solo il 9 marzo 1611.
Dal 1° ag. 1611 ebbe anche l'incarico di organista alle laudi, ovvero litanie della Vergine che venivano eseguite in un'apposita cappella - la cappella delle laudi appunto - il sabato, la vigilia e durante le principali festività della Vergine. Di tale cappella il C. divenne maestro nel 1635, succedendo al più celebre T. Merula.
Da questo momento assunse una posizione preminente nella vita musicale cremonese e si dedicò prevalentemente all'attività di compositore di musica sacra, senza troppo cedere alle lusinghe del genere profano, che pure coltivò. Rimase sostanzialmente estraneo all'interesse che certamente si creò per le rappresentazioni gonzaghesche dell'Orfeo di Monteverdi, pur esso cremonese. Né tale interesse fu stimolato dall'affermazione del melodramma, che in Venezia coincise con la matura produzione monteverdiana. Anche il C., comunque, ebbe contatti con il mondo della musica profana, poiché egli ottenne l'appellativo di "musicus, praefectus" dell'Accademia degli Animosi, come risulta dagli atti stessi dell'accademia e dalle biografie del Bresciani e dell'Arisi (questi, parlando di presunti madrigali pubblicati presso il Magni a Venezia nel 1620, scrive: "Nicolaus Corradinus celeberrimus Phonascus Cathedrali Cremonae edidit anno 1620 ex typis Venetis Gardani opera musicalia, in quorum praeliminare se inscribit Musicae Praefectus in Academia Animosorum"). La collaborazione con questo cenacolo di dotti fu proficua: troviamo menzione di sue musiche, composte per le riunioni nel 1621, nel 1633 e nel 1644. In seno all'Accademia stessa egli dovette poi godere di un posto di rilievo, se il 5 genn. 1628 toccò a lui comporre, per il conferimento del cardinalato a mons. G. Vidoni, alcuni brani di musica (tra cui il Bresciani ricorda Al suono al canto [componimento poetico] e Hoggi Città diletta). Il Tagliavini azzarda l'ipotesi che, fra gli Intermedi diversi da rappresentarsi in Commedie pastorali e Tragedie del Bresciani, conservate nel fondo della Biblioteca civica di Cremona, se ne conservino alcuni musicati dal Corradini.
Nel periodo della maturità, la sua fama dovette certo varcare i confini della città se fu richiesto dal governo della Serenissima e pare anche dall'imperatore Ferdinando II; cosa questa che spinse taluni a crederlo morto a Vienna, attribuendo a lui la lapide funebre, posta in S. Francesco in Cremona e dedicata al nipote.
Egli comunque rifiutò gli inviti. Pure erronea è la notizia dell'Eitner, che lo vorrebbe attivo come basso a Roma nella chiesa di S. Spirito in Sassia nel 1624.
L'errore è dovuto alla tavola dell'alto e tenore delle Arie, duetti e terzetti con Cytera (Venezia 1615), che indica il mottetto Supremi regis come del C., mentre nel frontespizio il mottetto viene indicato come di N. Corradi, che fu effettivamente cantore a Roma e al quale la composizione deve essere attribuita.
L'esistenza del C. si chiuse il 7 ag. 1646, come attesta l'Elenco dei morti della parrocchia di S. Leonardo a Cremona, ora soppressa; errata è la data del 1640 posta sulla lapide in S. Francesco poiché, come risulta dai documenti conservati nell'archivio della cattedrale, il posto di organista venne conferito al suo successore, lo stesso T. Merula, nel 1646 dopo la sua morte: "Die 25 aug. 1646 ... volentes devenire ad lectionem Organista d. tae Cathl. attenta morte D. Nicolai de Caradinis".
Quanto alla sua opera, essa rientra nell'ambito delle sperimentazioni tipiche dell'epoca, che vedevano nei due Gabrieli, nel Merulo e nel Frescobaldi, i cui Ricercari sono del 1615 come quelli del C., i maggiori ispiratori. Nei Ricercari a 4 voci, l'opera più recentemente scoperta, emergono quelle caratteristiche di politematicità che nascondono una certa moderna evoluzione anche nell'arte del C. nonché un'abilità tecnica non indifferente, che rende tali opere di difficile lettura, ad onta della dicitura libro di ricercari per principianti in detta arte; tuttavia l'abile costruzione, la scioltezza compositiva e la concettualità dell'ordito contribuiscono a rendere queste composizioni degne di nota nel panorama della musica dell'epoca. Pure ricche di interesse sono le Canzoni francesi.
Il catalogo delle opere pubblicate comprende: Ricercari a 4 voci, Venezia, B. Magni?, 1615 (si conservano a Bologna, Bibl. del Cons., segn. y/218); Madrigali a 5 et a 8 voci, con Sinfonie di viole, Venezia, B. Magni?, 1620; Primo libro de Canzoni francesi a 4 e alcune suonate, Venezia, B. Magni, 1624; Mottetti a 1, 2, 3, e a 4 voci fra' quali ve ne sono alcuni concertati con istrumenti e con il basso continuo; per l'organo, Libro Primo, Venezia, B. Magni, 1624 (di essi si conosceva una copia conservata a Berlino alla Deutsche Staats-bibliothek, ma il Sartori dà notizia di averne rinvenuta un'altra, nell'archivio capitolare del duomo di Piacenza, pubblicata a Venezia nel 1613; inoltre il mottetto a canto solo Attende Domine, in Parnassus Musicus Ferdinandeus, in quo musici nobilissimi ..., a cura di G. B. Bonometti, Venezia, G. Vicenti, 1615; Si ignoras te per canto e organo in Symbolae diversorum Musicorum binis, ternis, quaternis, quinis vocibus cantandae ..., a cura di L. Calvi, Venezia, A. Vicenti, 1620; l'Eitner riconosce del C. alcune composizioni contenute in Flores verni ex viridario Oslaviensi..., Oslawan, C. Haugenhoffer, 1628; due brani a voce sola con basso continuo Oculi tui e Alleluja, Gott ist unsere, in Varii variorum tam in Italia quam in Germania..., Dresda 1643. Il Somi-Picenardi citando il Bresciani ricorda il responsorio Santificamini vos Sacerdotes et Levitae eseguito l'8 giugno 1614 ed il 16 apr. 1614 ed una Messa a tre chori, eseguita il 5 genn. 1628 nella chiesa di S. Francesco in occasione del già nominato cardinalato di G. Vidoni.
Fonti e Bibl.: Cremona, Arch. della cattedrale, Cat. 3. Ch. C. scamp. p, cass. 28, fasc. I; Cremona, Biblioteca governativa, Mss. Bresciani, n. 28: G. Bresciani, Uomini insigni cremonesi, s. v.; Mss. Bresciani nn. 27, 80: La virtù ravvivata de Cremonesi insigni, p. 173; Cremona, Archivio storico comunale, MXLIX A II. G. Somi-Picenardi, Diz. biogr. dei musicisti cremonesi, pp. 281-318; F. Arisi, Cremona literata, Parmae-Cremonae 1702-1741, II, p. 264; III, p. 236; Cremona, Libreria civica, segnatura BB79: V. Lancetti, Biografia cremonese, parti ms. (furono editi solo tre volumi tra il 1819 ed il 1822, sino alla lettera CA); L. Lucchini, Cenni storici sui più celebri musicisti cremonesi, Casalmaggiore 1887, p. 36; Notizie e docum. intorno al distinto musicista cremonese N. C. (sec. XVIII), Cremona 1900; M. Maylender, Storia delle Accademie d'Italia, I, Bologna 1926, pp. 189 s.; C. Sartori, Bibliografia della musica strumentale ital. stampata in Italia fino al 1700, Firenze 1952, pp. 294 ss.; L. F. Tagliavini, Un musicista cremonese dimenticato. Ritornano alla luce i ricercari a 4 quattro voci di N. C., in Collectanea historiae musicae, II, Firenze 1957, pp. 413-431; F. Bussi, Catal. del Fondo musicale del duomo di Piacenza, Milano 1967, p. 36; A. Colzani, "La Cappella delle Laudi a Cremona fino al servizio di Tarquinio Merula", in Contributi e studi di liturgia e musica nella regione Padana, Miscellanee, Saggi, Convegni, VI, Bologna 1972, pp. 331-81; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des musiciens, II, pp. 364 s.; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, p. 34; R. Eitner, Quellen-Lexikon, III, p. 62; La Musica. Diz., I, p . 442; Encicl. della mus. Ricordi, I, p. 558; Encicl. della musica Ricordi-Rizzoli, II, p. 196; The New Grove Dict. of Music and Musicians, IV, pp. 798 s.