BETTONI, Nicolò
Tipografo, nato a Portogruaro il 24 aprile 1770. Da giovane s'occupò nelle pubbliche amministrazioni, arrivando sino alla carica di segretario generale del dipartimento del Mella. Accortosi che la carriera burocratica non faceva per lui, chiese ed ottenne la direzione della tipografia dipartimentale di Brescia. Dimostrando grandissima attitudine ai lavori tipografici, venne richiesto per dirigere la R. Tipografia di Milano, ma rifiutò, vagheggiando una tipografia propria. Con fondi prestatigli da una società, acquistò la tipografia dipartimentale, ove nel 1807 pubblicò la prima edizione dei Sepolcri di Foscolo, e più tardi iniziò la Classicorum latinorum nova editio cum notis, in concorrenza con quella della vedova Pomba. Desideroso di espandere la sua operosità, fondò una nuova tipografia a Padova sotto la ragione "N. Zanon Bettoni e C." (Zanon era il cognome di sua madre); poi, avendo sentito che il cav. Alvise Pisani, prefetto dell'Agogna, desiderava introdurre una tipografia a Molinat, frazione di Fossalta, s'accordò con lui e il 2 aprile 1810 aprì una terza tipografia che intitolò d'Alvisopoli, affidandone la direzione al fratello Giovanni, che la resse sino al 1834. Trasportata poi a Venezia, essa continuò con lo stesso nome in proprietà di Bartolomeo Gamba che vi pubblicò le sue belle edizioni dei classici. Sempre pronto a far nuovi progetti, l'irrequieto tipografo nel 1826 fondò la quarta tipografia a Portogruaro con l'insegna "N. Bettoni e figli", che dopo la rovina totale di Nicolò fu traslocata a S. Vito al Tagliamento. Malgrado così grande dispersione d'attività, il B. sentiva che il suo centro doveva essere Milano, dove diede vita ad una tipografia, stabilita in via del Marino, che, apertasi con due soli torchi, fra il 1820 e il 1821 ne aveva già 16, con 60 operai. Qui s'inizia una febbrile produzione di collane che si seguirono una all'altra: Biblioteca storica di tutti i tempi e di tutte le nazioni, 80 voll. in-8°; Biblioteca classica italiana antica e moderna, in-8°; Biblioteca portatile italiana e latina, in-32°; Biblioteca enciclopedica, della quale pubblicò 44 voll. in-8°. Inventò anche un torchio (1824), da lui chiamato Bien-et-vite, per il quale ebbe dall'imperatore d'Austria un sussidio, da restituirsi entro quattro anni. L'irregolarità della sua amministrazione non gli permise di far fronte all'impegno preso, e dovette fallire. Andò allora a Firenze, ma le pratiche di nuove pubblicazioni non ebbero successo; gli fu negato anche il passaporto per la Francia, ove il B. penetrò furtivamente nel 1832; ma anche colà il B. non trovò che disinganni e miseria; ricorse ad usurai e a prestiti di poche lire e venne arrestato per debiti. Morì a Parigi il 19 novembre 1842.
Bibl.: Giraudet e Jouaust, Mémoires biographiques d'un typographe italien, Parigi 1835; N. Bettoni, Lettera confidenziale ad un amico (sulle vicende delle sue tipografie), Portogruaro 1930; P. Barbèra, N. Bettoni. Avventure di un editore, Firenze 1892.