BARATTIERO, Nicolò
Semileggendario costruttore di origine lombarda, attivo a Venezia. Sotto il doge Vitale Michiel 11 (1156-1172), insieme con Bartolomeo Malfatto costruì la cella per il campanile di S. Marco, da tempo sorto su preesistenti fondazioni romane. Per tali opere egli studiò certe casse di legno, mosse da carrucole, atte a far facilmente salire alla sommità del campanile i materiali necessari. Essendo doge Sebastiano Ziani (1172-1178), riuscì a drizzare nella piazzetta San Marco le due grandi colonne di granito rosso e grigio le quali, insieme con una terza, secondo la leggenda inabissatasi durante le operazioni di sbarco, erano state tempo prima portate dall'Oriente. Le cronache narrano come, per l'abilità dimostrata, le autorità gli concedessero di tenere tra le due colonne un pubblico gioco d'azzardo, in deroga alle leggi; e da tale concessione gli sarebbe derivato il soprannome di Barattiero. Le robuste basi decorate da sculture allegoriche ed i sobri capitelli delle colonne sono probabilmente opera del B. e ce ne palesano il gusto bizantineggiante. Sotto il medesimo doge o sotto il successore Orio Malipieto (1178-1192) egli sostituì il primo ponte di Rialto, sino ad allora gettato provvisoriamente su barche, con Un vero ponte sostenuto da pali. Oltre che architetto, il B. pare fosse ingegnere, matematico e scultore, e si dice tenesse scuola a numerosi allievi: "soto de lui se fe de boni maistri e driedo la sua morte rimase un suo disipulo chiamà il Moritagnana bon maistro in questi lavori fo nel 1181" (Venezia, Bibl. Marciana, Cod. Marciano, Cronaca Magno, I, p. 77). Di qui si può ritenere il B. morto nel 1181.
Bibl.: F. Sansovino, Venezia città nobilissima et singolare....Venezia 1604, p. 218; E. A. Cicogna, Delle Inscrizioni Veneziane..., Venezia 1834, IV, pp. 520, 566, 698; P. Selvatico, Sulla architettura e sulla scultura in Venezia, Venezia 1847, pp. 77 s.; P. Molmenti, La storia di Venezia nella vita Privata, Bergamo 1927, 1, p. 280; G. Lorenzetti, Venezia e il suo estuario, Roma 1956, pp. 142, 148, 459, 856; E. Miozzi, Venezia nei secoli, Venezia 1957, 1, p. 129; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, II, p. 458.