LANCRET, Nicolas
Pittore, nato a Parigi il 22 gennaio 1690, ivi morto il 14 settembre 1745. Studiò prima da incisore, fu poi allievo di Pierre Dulin, pittore di soggetti storici. Con il 1708 cominciò a seguire i corsi di disegno all'Accademia e, abbandonata la pittura storica per quella di genere, nel 1712 divenne allievo del Gillot. Fece allora imitazioni dei dipinti del Watteau, e finì col guastarsi con questo. Partecipò, probabilmente dal 1718 fino al 1725, alle Esposizioni della gioventù, considerato come specialista nel genere detto Fêtes galantes, alla maniera del Gillot e del Watteau: elementi, stagioni, giuochi, scene tratte da opere letterarie e dal teatro, scene pastorali. La mancanza d'una vera e propria evoluzione artistica rende difficile la cronologia delle opere sue. Sul declinare della vita dipinse una serie di soggetti tratti dai Contes del La Fontaine, continuando quella iniziata dal Pater (1737 segg.); decorò inoltre numerosi salotti (pannelli provenienti da un palazzo in Piazza Vendôme, oggi in parte nel Museo delle arti decorative a Parigi). Le collezioni di Potsdam e del Palazzo imperiale di Berlino (iI L. fu uno dei pittori prediletti di Federico II), la collezione Wallace di Londra, il Louvre conservano il maggior numero delle sue opere.
Con il Pater il L. continuò sino a metà del sec. XVIII il genere instaurato dal Watteau. Sebbene egli abbia dipinto con grande sensibilità di tocco e di pasta, spesso le sue opere non sono che derivazioni impoverite di quelle del Watteau; la poesia che pervade le creazioni del maestro manca ai personaggi e alle composizioni del L., la cui eleganza tende ad una grazia un po' leziosa. La scala dei colori, molto ricercata con effetti talvolta preziosi, ma tal'altra potenti, è però poco varia. I paesaggi degli sfondi rivelano una grande sensibilità (il catalogo della vendita del suo studio rivela che il L. dipinse talvolta paesaggi senza figure). Il L. fu uno dei maggiori "petits maîtres" francesi del suo tempo.
Bibl.: G. Wildenstein, L., Parigi 1924; R. Graul, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXII, Lipsia 1928 (con ampia bibl.).