MANUCCI, Nicolao (o Niccolò)
Viaggiatore e medico, nato a Venezia nel 1638 o 39, vissuto per oltre mezzo secolo nell'India, dove morì intorno al 1710 (certo dopo il febbraio 1709). Le notizie biografiche di lui si hanno unicamente dalla sua opera e da qualche testimonianza contemporanea; manca ogni traccia di lui e della sua famiglia negli archivî veneziani. Nel novembre 1653, a 14 anni, fuggì di casa per desiderio di viaggiare e s'imbarcò per l'Oriente in una nave nella quale era anche un diplomatico inglese, tale visconte di Bellemont (incaricato d'una segreta missione da Carlo II d'Inghilterra), il quale prese a proteggere il giovanetto M. e pare gl'insegnasse anche i rudimenti dell'arte medica. Da Smirne, dove la nave era diretta, i due proseguirono per l'Asia Minore e la Persia, dove si trattennero circa un anno (settembre 1654-settembre 1655), poi s'imbarcarono nel Golfo Persico per Surat in India e di là passarono ad Agra e a Delhi ove risiedeva la corte del Gran Mogol. Quivi il diplomatico inglese morì, e il M., rimasto solo, trascorse una vita avventurosissima; prima militò nelle truppe del principe Dārā Shikūh, figlio dell'imperatore (che era allora il famoso Aureng Zēb), poi, continuando la carriera militare alle dipendenze di diversi capi, percorse, tra mille peripezie, quasi intera l'India. Più tardi prese a esercitare l'arte medica e dal 1679 fu come medico al servizio del principe Muḥammad Mu‛aẓẓam Shāh ‛Ālam; in tale qualità lo incontrò in quell'anno ad Aurangābād il medico veneziano Angelo Legrenzi. Nel 1683 era a Goa, dove ebbe parte nelle trattative fra i Portoghesi e alcuni principi indiani; dal 1686 visse a Madras, dove prese in moglie la vedova d'un inglese e fu investito più volte d'incarichi di fiducia dal governatore Pitt.
Certamente nell'ultimo ventennio della sua vita attese a mettere insieme la sua grandiosa opera Storia del Mogor, che abbraccia l'intera storia dell'impero, da Tamerlano a tutto il regno di Aureng Zēb, miniera preziosa d'informazioni d'ogni genere, sul paese e sul popolo, con notizie abbondantissime sulla corte dei Mogol, sui sistemi di governo, le finanze, le condizioni sociali, la vita locale; ad esse s'innestano notizie biografiche e anche, nell'ultima parte, disquisizioni sulle missioni gesuitiche, ecc. Parte dell'opera è scritta in italiano, parte, per mancanza di amanuensi italiani, in francese e in portoghese. Composti i primi tre libri dell'opera, il M., desideroso di farla stampare, ne inviò da Madras un esemplare in Francia; esso venne, dopo qualche tempo, nelle mani del gesuita F. Catrou, che se ne servì per la sua Histoire générale de l'Empire du Mogol, pubblicata nel 1705. Avuta notizia di tale pubblicazione, il M. inviò un altro esemplare dell'opera, completata frattanto con altri due libri di appendici o paralipomeni, al Senato veneto con una lettera dedicatoria nella quale ne raccomandava la stampa. Per la preparazione di essa il conte Stefano a Nivibus Cardeira, professore nello studio di Padova, riduceva in italiano tutte le cinque parti, ma la mole stessa dell'opera impedì che essa vedesse la luce per le stampe. Il manoscritto si conserva ancora nella Marciana di Venezia, mentre quello che servì al Catrou è ora alla Biblioteca nazionale di Berlino. Un'edizione integrale esiste solo in inglese.
Ediz. e trad.: Histoire générale de l'Empire du Mogol depuis sa fondation sur les Mémoires de M. Manouchi Venitien par le père Fr. Catrou de la C. de J., Parigi 1704 (una terza parte apparve a Parigi nel 1714); Storia do Mogor or Moghul India 1653-1708 by Nicolao Manucci, venetian, trad. con introduzione e note da W. Irvine, Londra 1907-09, voll. 4; A Pepys of Mogul India 1653-1708 being an abridged edition of the "Storia do Mogor" of Nicolao Manucci, tradotta da W. Irvine, Londra 1913.
Bibl.: G. Coggiola, Sulla nuova integrale pubbl. della "Storia del Mogol" del veneziano N. M., in Atti del VI Congr. geogr. ital., II, Venezia 1908.