Studioso di storia, di tecnica militare e di filosofia (Napoli 1832 - Roma 1899). Comandante di divisione e di corpo d'armata; insegnò alla Scuola di guerra; deputato al parlamento e dal 1892 senatore, sostenne la necessità per l'Italia dell'alleanza con Germania e Austria. Interessato a problemi di filosofia della storia di derivazione hegeliana (Saggi di critica storica, 1858; L'architettura considerata in relazione alla storia del mondo, 1862), M., nel nuovo clima positivistico, si volse a modi di ricerca più attenti al concreto (Gli avvenimenti del 1870-71, 1871; La guerra e la sua storia, 1875). Ritornò su indagini filosofico-metodologiche nella sua opera maggiore, La scienza della storia (3 voll., 1873-80), mutuante criterî e concetti dall'evoluzionismo naturalistico. Sostenne la tesi secondo cui nella guerra gli elementi costruttivi prevalgono su quelli distruttivi.