LISI, Nicola
Scrittore, nato a Scarperia (Firenze) l'11 aprile 1893. Vive a Firenze, dove è impiegato di prefettura. Nel 1923 fondò, con P. Bargellini e C. Betocchi, il Calendario dei pensieri e delle pratiche solari, che poi, mutatosi in Il Frontespizio, lo ebbe assiduo collaboratore fino al 1940. Ora scrive soprattutto nel Corriere della sera.
Dall'ingenuo mito fantastico e religioso di un dramma, L'Acqua (Firenze 1928), alla magica allegoria delle Favole (ivi 1933); dalle più impegnate prove narrative del Paese dell'anima (ivi 1934), alle simbologie patetiche e "meravigliose" dell'Arca dei semplici (ivi 1938), e di Concerto domenicale (ivi 1941), il L. è venuto laboriosamente costruendo il suo mondo romantico e religioso, lunare e fantastico, popolato di personaggi irreali che sentono o soffrono in parte come uomini, in parte come angeli un poco svaniti di mente. La parabola, dopo aver raggiunto il suo culmine nel Diario di un parroco di campagna (ivi 1942), "favola religiosa" che ha pagine di elevata intensità lirica, è un poco discesa in Amore e desolazione (ivi 1946), dove di rado si ritrova quella fantasiosa purezza di stile che nel Diario ha saputo poeticamente compensare i difetti di un allegorismo non sempre unito e coerente. Ha curato inoltre un'edizione di Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno (Roma 1929), e, con A. Hermet, un'antologia di Scrittori cattolici dei nostri giorni (Firenze 1930).
Bibl.: O. Macrì, Esemplari del sentimento poetico contemp., Firenze 1941, pp. 297-307; G. Bellonci, in Il Giornale d'Italia, 29 luglio 1941; A. Piccone Stella, in Il Messaggero, 1° maggio 1943; G. Piovene, in Corriere della sera, 7 luglio 1943; P. Pancrazi, Scrittori d'oggi, IV, Bari 1946, pp. 177-187; C. Bo, Nuovi studi, Firenze 1946, pp. 43-75.