NICOLA di Giovanni da Otranto
NICOLA di Giovanni da Otranto. – Non sono noti i dati biografici di questo poeta italobizantino del XIII secolo, figlio del notaio imperiale Giovanni da Otranto. Come il padre, che viene identificato in Giovanni Grasso, fu esponente della scuola poetica di Otranto, fondata dall’abate Nettario (Nicola da Otranto) e legata al monastero di S. Nicola di Casole.
I suoi componimenti, trasmessi sotto il nome di «Nicola di Otranto, figlio del magistro Giovanni» per distinguerlo dal fondatore della scuola, sono stati editi da Marcello Gigante (1979). Sono dodici e trattano unicamente argomenti religiosi: il primo, Cristo; il secondo, s. Barbara; il terzo e il quinto, s. Nicola; il quarto, s. Pietro; il sesto, il monte Tabor; il settimo, s. Stefano; l’ottavo, i ss. Anempodisto, Aftonio, Acindino, Elpidoforo, Pegasio; il nono, s. Tommaso; il decimo, la decapitazione di Giovanni Battista; l’undicesimo, la visitazione della Vergine; il dodicesimo, la Vergine Maria. Tutti i componimenti sono in dodecasillabi bizantini, scritti secondo le regole dell’accentuazione tonica delle parole, e, pur legati alla tradizione, presentano alcune peculiarità linguistiche, come per esempio i termini σπλαγχνοτρόπως (1,4) o δεινοτρόπως (4,2), che sembrano essere hapax. Rivelano anche la conoscenza di alcuni poeti bizantini, per esempio Costantino Manasse, autore di una storia del mondo in versi dalla creazione fino al 1081.
Nel complesso Nicola appare figura di spicco della scuola otrantina, espressione di un ambiente legato al progetto politico e culturale di Federico II di Svevia e perciò all’Impero bizantino, pur al di fuori dai suoi confini e influenzata da questioni locali.
Fonti e Bibl.: K. Krumbacher, Geschichte der byzantinischen Literatur, München 1897, p. 769; S. Borsari - M. Gigante, Poeti italo-bizantini di Terra d’Otranto nel sec. XIII, in La Parola del passato, VI (1951), pp. 287-315, 367-390; S.G. Mercati, Osservazioni intorno ai poeti italo-bizantini del sec. XIII di M. Gigante, in Byzantinische Zeitschrift, XLVII (1954), pp. 41, 45-48; K. Setton, The Byzantine background to the Italian Renaissance, in Proceedings of the American Philosophical Society, C (1956), 1, pp. 14 s.; H.G. Beck, Kirche und theologische Literatur im Byzantinischen Reich, München 1969, p. 109; M. Gigante, Poeti bizantini di Terra d’Otranto nel secolo XIII, Roma 1979; A.R. Littlewood, rec. a M. Gigante, Poeti bizantini… cit., in Speculum, LVI (1981), 3, pp. 615 s.; F.M. Pontani, Sui poeti bizantini di Terra d’Otranto, in Bisanzio e l’Italia. Raccolta di studi in memoria di Agostino Pertusi, Milano 1982, pp. 322-330; A. Acconcia Longo, Un nuovo codice con poesie salentine (Laur. 58,25) e l’assedio di Gallipoli del 1268-69, inRivista di Studi Bizantini e Neoellenici, n.s., XXX-XXXI (1983-84), 20-21, pp. 148-150; M.B. Wellas, Griechisches aus dem Umkreis Kaiser Friedrichs II., München 1983, p. 79; E. Kantorowicz, Federico II, imperatore, Milano 1988, pp. 277, 362, 598; A. Lanza, Il carattere etico-politico della poesia italobizantina della Magna Grecia, in Rassegna della letteratura italiana, s. 8, XCIII (1989), 3, pp. 59-77 (con ulteriore bibl.); D. Abulafia, Federico II. Un imperatore medievale, Torino 1994, p. 212; C. Daquino, Bizantini in Terra d’Otranto – S. Nicola di Casole, Lecce 2000.