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DE ANGELIS, Nicola

di Jolanta Polanowska - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 33 (1987)
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DE ANGELIS, Nicola (Mikolaj)

Jolanta Polanowska

Nato a Roma nel 1788 (Chodiko, 1855), fu discepolo del pittore Gaspare Landi, probabilmente presso l'Accademia di S. Luca a Roma, dove è conservato un suo Nudo. Non ci sono altre notizie.

Le opere conosciute risalgono agli anni 1823-1828, anni che il D. passò in Polonia per decorare i palazzi del conte Ludovico Michele Pac (fu mediatore Melchiorre Missirini). Giunse a Varsavia da Roma il 2 ott. 1823 con lo scultore C. Aurelli e il pittore G. Battista Caretti (Carelli) e il 4 ottobre a Dowspuda, una residenza del conte vicino a Suwalki (Polonia nordorientale).

Nel palazzo neogotico il D. affrescò parecchie pitture storiche (distrutte con tutto il palazzo nel sec. XIX). Nella letteratura è descritta solo, nella cosiddetta sala dei Cavalieri, una serie di quattro rappresentazioni di celebri vittorie dell'esercito polacco, tra cui: Il convoglio funebre del gran maestro dei cavalieri teutonici Ulrich von lungingen morto in battaglia a Grúnwald.

Dipinse anche quadri per chiese nelle terre del conte Pac: due quadri per gli altari della chiesa parrocchiale della SS. Trinità a Raczki nei pressi di Dowspuda e una grande pala per l'altare centrale della chiesa parrocchiale di SS. Pietro e Paolo a Róianka Pacowska vicino a Lida in Lituania (terre oggi appartenenti alla Repubblica socialista sovietica di Bielorussia).

Trasferitosi a Varsavia, il D. eseguì pitture per i soffitti del palazzo Pac in via Miodowa, negli appartamenti del primo piano.

Furono distrutti nel 1944; restano riproduzioni fotografiche di L'antenato dei Pazzi accolto da Luigi XI (I Pac ritenevano di discendere dalla famosa famiglia fiorentina dei Pazzi) e di una scena di un Convito antico (negative all'archivio fotografico dell'Istituto di belle arti dell'Accademia polacca delle scienze a Varsavia, nn. 4384B, 4389B).

Nel 1825 all'Esposizione di belle arti nel palazzo Kazimierzowski a Varsavia il D. presentò il quadro L'insediamento del cardinal Wolsey durante il regno di Enrico VIII. Nello stesso 1825 cercò lavoro, ma senza successo, tra i decoratori del teatro Nazionale (oggi teatro Grande), costruito a Varsavia dall'architetto italiano Antonio Corazzi; l'anno dopo non fu accettata nemmeno la sua domanda di insegnamento presso il dipartimento di belle arti dell'università di Varsavia (venne definito "compilatore").

Nella primavera, del 1828 il D. lasciò Varsavia, partendo per Roma, dove morì il 3 agosto dello stesso anno.

Fonti e Bibl.: Kurier Warszawski (Il Corriere di Varsavia), 1823, n. 234, p. 1 (rist. in E. Moszoro, Zycie artystyczne w swietle prasy warszawskiej pierwszej polowy XIX w. [La vita artistica attraverso la stampa di Varsavia nella prima metà dell'Ottocento]), Wroclaw 1962, p. 94; S. Ciampi) Viaggio in Polonia, Firenze 1831, pp. 146-148; Id., Bibliografia critica delle reciproche corrispondenze..., II, Firenze 1839, pp. 250 s.; E. Rastawiecki, Slownik malarzy polskich... (Dizionario di pittori polacchi...), I, Warszawa 1850, p. 13; L. Chodiko, Histoire de Pologne, Paris [1855], p. 94; Wedrowiec (Il Viandante), 399, annuario 37, n. 1, p. 7; Z. Rewski, Palac Paca w Warszawie (Il palazzo Pac a Varsavia), Warszawa 1928, pp. 11, 28, 32, 36-38, 45; J. Sienkiewicz, Projektowane dekoracje Icienne Teatru Narodowego (I progetti delle decoraz. parietali del Teatro Nazionale), Warszawa 1930, p. 5; S. Kozakiewicz, Warszawskie wystawy sztuk piovch w latach 1819-1845 (Le mostre di belle arti a Varsavia negli anni ...), Wroclaw 1952, pp. 140, 146, 157, 160, 169, 376, 378; J. Kosim-A. Welman-Zalewska, Varsavia e Italiani a Varsavia (catal.), Roma-Warszawa 1967, n. 363; A. Bartczakowa, Palac Paca (Il palazzo Pac), Warszawa 1973, pp. 49, 52; A. Ryszkiewicz, Ludwika Paca stosunek do sztuki (L. P. e l'arte), in Rocznik Bialostocki, XIII (1976), pp. 399, 408-410; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, I, p. 507 (sub voce Angelis, Nicola de); M. Gumowski, in Polski Slownik Biograficzny, I,Kraków 1935, p. 112; U. Galetti-E. Camesasca, Enc. d. Pitt. ital., I, [Milano] 1951, p. 786; Z. Niesiolowska-Rothertowa, in Slownik artystów polskich i obcych w Polsce dzialgiqcych, I, Wroclaw 1971, pp. 36 s.

Vedi anche
affresco Tecnica pittorica consistente nello stendere colori diluiti con acqua su uno strato di intonaco fresco che, asciugandosi, forma una superficie dura e compatta che fissa il colore (➔ pittura). ancona Dipinto su tavola o rilievo in marmo o legno, di soggetto religioso, collocato sull’altare, generalmente entro un’inquadratura architettonica (pala d’altare); il termine è riferito in particolare a opere del Gotico e del primo Rinascimento. Cracovia (pol. Kraków) Città della Polonia meridionale (756.441 ab. nel 2008), capoluogo del voivodato di Małopolskie (15.190 km2 con 3.282.378 ab. nel 2008), posta a 214 m s.l.m. sulle due rive della Vistola. Situata all’incrocio di due antichissime strade (Mar Nero-Europa occidentale e Adriatico-Baltico), ... neogotico Corrente artistica, sviluppatasi in Europa durante il 19° sec., che mirava alla rivalutazione dell’arte medievale e in particolare dell’architettura gotica. Tale tendenza si impose inizialmente soprattutto in Gran Bretagna, in continuità con la tradizione gotica inglese, cui furono sensibili nel 18° ...
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nìcol
nicol nìcol s. m. [dal nome del fisico scozz. W. Nicol (c. 1768-1851)]. – In generale, qualunque prisma polarizzatore per birifrangenza. Originariamente, fu così designato un prisma rombico obliquo di spato d’Islanda opportunamente lavorato...
nicolaismo
nicolaismo s. m. [der. di nicolaita, nel suo sign. estens.]. – Tendenza contraria al celibato ecclesiastico, attribuita polemicamente dai papi alla chiesa orientale perché questa ammetteva il matrimonio dei sacerdoti, compresi quelli insigniti...
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