BERTUCCIO, Nicola (Bertruccio, Bertrutius, Bertucci, Vertuzzo)
Scarse e frammentarie le notizie sulla sua vita: nacque probabilmente in Lombardia da Rolandino, della nobile famiglia Rolandi, studiò e insegnò a Bologna, ove morì nel 1347 vittima forse della peste e della carestia. Allievo e successore nella cattedra di anatomia dell'università di Bologna di Mondino de' Liuzzi, il B. ebbe tra i suoi discepoli il celebre chirurgo Guy de Chauliac, che nella sua Chirurgia descrive minuziosameùte il metodo seguito dal maestro nel condurre gli esami autoptici.
Il metodo autoptico di B. era quello stesso introdotto da Mondino de' Liuzzi: basato sullo studio analitico degli organi (distinti in "nutritivi" addominali, "spirituali" toracici, "animali" organi della testa ed "estremità"), esso consisteva nella valutazione dei caratteri propri di ciascuno di essi secondo un ben prediso ordine, cioè positio, complexio, quantitas, numerus, figura, colligatio, actioet utilitas, aegrituáines. Continuatore delle idee innovatrici del suo maestro, il B. coriffibuì al rifiorire degli studi anatomici, anche se le sue ricerche non lo condussero a scoperte o a osservazioni di rilievo.
Tra gli scritti dei B., che nella pratica professionale preferì sempre le cure mediche agli interventi chirurgici, merita di essere ricordato il Collectorium totius fere medicinae (che uscì a Lione nel 1509, e ancora nel 1512 e nel 1518; un'ediz. di Colonia è del 1537), raccolta sistematica delle malattie delle varie parti del corpo e del modo di curarle: di ciascuna malattia, dapprima descritta in generale e in rapporto ai presunti fattori etiologici, sono indicati il trattamento razionale, poi l'empirico, quindi i principali sintomi e il giudizio prognostico (methodus, empirica, canones. prognosticatio). Nell'opera vi è un solo capitolo sull'anatomia, comprendente una descrizione del cervello.
Fra le altre opere del B. si ricordano: Methodi cognoscendorum tam particularium quam universalium morborum, Lugduni 1518 (successiva edizione: Tam particularibus, quam universalibus per toturn corpus aeqritudines…, con Artificialis medicatio…, di C. Heyll, Maguntiae 1534); In medicinam practicam introductiones…, Argentorati 1533 e 1535; Diaeta seu regimen sanitatis de rebus non naturalibus et advertendis morbis, Maguntiae 1534 e Argentorati 1534.
Bibl.: S. De Renzi, Storia della medicina in Italia.II.Napoli 1845, pp. 232, 248, 267 s., 282; A. Pazzini, Storia della medicina, I, Milano 1947, pp. 460, 471, 514; G. Sarton, Introduction to the history of Science, III,1, Baltimore 1947, pp. 244, 266 s., 847 s.; 2, ibid. 1948, pp. 1223, 1690 s.; A. Hirsch, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte….I, München-Berlin 1962, p. 509; Encicl. Ital., III, p.116, sub voce Anatomia.