BERSATORI, Nicola
Pronipote di Nicola Bersatori e oggetto di una sua concessione (1301), compare, con il titolo di canonico della cattedrale aostana, in un documento dei 17 dic. 1317 tra i testimoni all'atto di fondazione di un ospizio ad Etroubles; è quindi annoverato in un documento del 10 sett. 1318 fra i rappresentanti del capitolo destinati ad eleggere l'arcidiacono della cattedrale, ed infine in un lodo arbitrale del 1324, seguito alla controversia tra il priore di Nus Guglielmo e Guglielmo arcidiacono di Aosta.
Morto il 7 marzo 1327 il vescovo di Aosta, Arducio di Pont-Saint-Martin, il B. fu destinato a succedergli, nello stesso anno, per volontà unanime dei due capitoli: risulta tuttavia impossibile stabilire quando avvenne la sua consacrazione.
La notizia riportata dal Duc (p. 357) che il B. ricevette inimediatamente da papa Giovanni XXII una lettera confermante la sua elezione e che quindi fu consacrato nella cattedrale aostana dall'arcivescovo di Tarantasia Bertrando, il 22 sett. 1327, non è confermata nei documenti pontifici pervenutici.
Infatti, soltanto il 5 apr. 1331 Giovanni XXII gli inviava da Avignone una lettera nella quale, attribuendogli il titolo di preposto della chiesa di Embrach, nella diocesi di Costanza, manifestava la sua decisione di crearlo vescovo della cattedra aostana, beneficio vacante "per obitum Frederici", nome, quest'ultimo, al quale ci è impossibile dare un'individualità storica. Il B. risulta ancora vescovo eletto d'Aosta in altre tre lettere del medesimo pontefice: una del 29 maggio 1332, una del 13 apr. 1334, nella quale appare traslato alla chiesa di Costanza, vacante per la morte di Rodolfo, ed una terza del 19 apr. 1334, dove è detto, per l'appunto, "electus Augustensis, translatus Constantiensis".
L'Eubel (I, p. 117), che pure ricorda il B. come succeduto ad Arducio il 22 sett. 1327 e come "adhuc electus" il 25 giugno 1331, quando si obbligava a pagare il "servitium commune" di 800 fiorini alla chiesa suffraganea di Magonza, registra poi (I, p. 204) quale vescovo di Costanza succeduto a Rodolfo in data 13 apr. 1334 un "Nicolaus de Frauenfeld, electus Augustensis", il quale sarebbe morto il 25 luglio 1344.
Uomo versatile e colto, il B. godette della piena fiducia dei conti di Savoia, i quali più volte lo incaricarono di intervenire per ristabilire la pace tra le fazioni canavesane e di arbitrare nelle cause civili del ducato, come appare da un documento del 10 apr. 1333, relativo alla definizione di una controversia tra Pietro, Ugo e Antonio signori d'Avise, e del 5 febbr. 1359, relativo al processo in atto fra alcuni nobili valdostani e riguardante i diritti di giurisdizione sul territorio di Avise. Se è vera, inoltre, la notizia, riportata dal Duc (p. 412), che il conte Aimone, morendo, istituì il B., insieme con il canonico Pierre de Challant, tutore dei figli minorenni, avremo un'ulteriore testimonianza degli ottimi rapporti intercorsi tra il vescovo e i conti, testimonianza cui può aggiungersi la nomina del B., il 27 luglio 1355, a membro del consiglio costituito da Amedeo VI per essere coadiuvato nell'amministrazione della giustizia.
Il B. ebbe anche cura di intervenire piu volte nella agitata situazione di Ivrea: ad Ivrea si recò, infatti, nell'ottobre 1330, insieme con il balivo d'Aosta, Tommaso Provano, per sedare la lotta degli abitanti contro il castellario di Montalto; più tardi, nel 1347, favorì, insieme con il legato di Amedeo VI, sire de La Chambre, le operazioni militari del nuovo balivo aostano Thibaud de Châtillon, volte a proteggere Ivrea dalle minacce di Giovanni II Paleologo, marchese di Monferrato.
Sensibile ai problemi economici della regione, il B. ne curò lo sviluppo agricolo, promovendo la costruzione del canale Bourgeois per irrigare i campi di Gignod e Closneuf, canale che, danneggiato da uno straripamento nel 1346, il vescovo provvide a far riattare con sollecitudine. Accrebbe i beni della mensa episcopale acquistando nuove terre, come appare da due documenti, rispettivamente del 26 nov. 1339 e del 4 febbr. 1356; ribadì i diritti della cattedra episcopale, sia facendosi rinnovare il giuramento di fedeltà dai propri feudatari, per esempio i signori di Quart nel novembre 1337, sia dibattendo una lunga causa (1337-1358) con i signori di Verres; precisò gli obblighi pecuniari della sua diocesi verso la Camera apostolica, componendo una tavola elencante le decime dovute dai singoli benefici (Duc, pp. 488-490). Il 15 ag. 1340 fondò il beneficio di S. Tommaso di Canterbury nella cappella di S. Maria Maddalena, eretta dallo zio nel palazzo episcopale; il 24 sett. 1344 nominò rettore dell'ospedale di Villeneuve Anselmo di Liddes, canonico di S. Orso. Il 3 apr. 1351, su mandato di Clemente VI, il B. si recò a Torino per consacrare vescovo della città Tommaso di Savoia, figlio di Filippó di Acaia. L'ultimo atto pubblico al quale prese parte è del 23 luglio 1361 e riguarda l'elaborazione di un nuovo regolamento capitolare. Morì ad Aosta il 7 ottobre dello stesso anno.
Fonti e Bibl.: Jean XXII (1316-1334). Lettres communes…, a cura di G. Mollat, X, Paris 1930, n. 53244; XI, ibid. 1930, n. 57353; XIII, ibid. 1933, nn. 63003, 63007; Le Livre rouge de la cité d'Aoste,a cura di M. A. Letey Ventilatici, in Miscell. di storia ital., s. 4, I (1956), pp. 18, n. IV, 86, n. XXII; Liber Reddituum Capituli Auguste, a cura di A. M. Patrone, ibid., s. 4, II (1957), p. 204; C. Eubel, Hierarchia catholica…, I, Monasterii 1898, pp. 117, 204; J. A. Duc, Histoire de l'Eglise d'Aoste, III, Aosta 1908, pp. 355-493; A. Gallenca, Il prevosto e l'arcidiacono ad Aosta, in La Valle d'Aosta… XXXI Congr. stor. subalpino di Aosta, 9-11 sett. 1956, I, Cuneo 1959, p. 443; Dict. d'Hist. et de Géogr. Eccl., VIII, col. 913.