BERSATORI, Nicola
Nacque a Pinerolo da nobile famiglia, verso la prima metà del secolo XIII, e fu dapprima arcidiacono di Moûtiers in Tarantasia, dove divenne intimo del conte Filippo di Savoia. Arcidiacono, è testimone ad una sentenza di Ranieri di Revigliasco, giudice del conte di Savoia, il 19 genn. 1269, e, il 22 nov. 1276, ad una concessione di privilegi del conte Filippo ai mercanti di Milano; mentre, il 30 ott. 1282, compare nell'atto di assolvere da una scomunica i canonici di Sion.
Morto nel 1283 il vescovo di Aosta Simone di Duin, il B. fu eletto a quel seggio episcopale, scegliendosi come sede residenziale preferita Issogne. Il primo atto sicuro, nel quale egli figura come vescovo di Aosta, è un documento del 21 dic. 1283, redatto a Chillon in Savoia, con il quale i signori aostani promettono solenne fedeltà al futuro Amedeo V, scelto come successore dallo zio conte Filippo. Più volte il B. attraversò le Alpi per recarsi alla corte sabauda: nel novembre del 1284 presenziò a Montmélian all'omaggio che Filippo di Savoia prestò all'arcivescovo di Vienne; nel dicembre dello stesso anno fu teste all'accordo tra Beatrice di Savoia, moglie di Gastone di Béam, ed Umberto de La Tour, riguardante i reciproci diritti sulla contea di Vienne e di Albon; nell'agosto 1285 fu inviato ambasciatore del conte Filippo al pronipote Edoardo re d'Inghilterra per invitarlo ad arbitrare la questione della successione alla contea sabauda; nel 1286 fu nuovamente in Savoia dove, insieme con altri signori e giureconsulti savoiardi, emise una sentenza arbitrale, in base alla quale si riconosceva ad Amedeo V il titolo comitale e si assegnava a Ludovico suo fratello il feudo di Vaud; nel luglio 1288 fu a Voirons, nel Faucigny, per ricevere l'omaggio di fedeltà dei signori locali ad Amedeo V; nell'estate del 1291 egli si recò ancora in Savoia per dirimere alcune gravi questioni giurisdizionali che Amedeo V aveva con il Delfinato del Viennese.
Pur interessandosi alle questioni politiche sabaude, il B. non trascurò i suoi compiti pastorali e per tutto il tempo del suo episcopato esercitò un'intensa attività diocesana, sia nel campo propriamente religioso e spirituale, cercando di migliorare la disciplina ecclesiastica, sia in quello temporale, mirando a rendere più prospera la situazione economico-finanziaria delle istituzioni religiose locali.
Nel 1284, appena eletto, il B. rivolse le sue cure al lebbrosario aostano ed inviò, il 6 giugno di quell'anno, una circolare ai curati e vicari della diocesi, con la quale richiedeva aiuti finanziari per l'ospedale, promettendo un'indulgenza per tutti coloro che avessero offerto un'elemosina (primo esempio documentato, per la valle d'Aosta, di concessione d'indulgenze, cui se ne può aggiungere un altro, offerto dal medesimo B., il quale, il 10 nov. 1287, concedeva un'indulgenza di venti giorni a quei fedeli che avessero assistito devotamente al canto dell'antifona in onore della Vergine, eseguito tutti i giorni nella cattedrale, dopo compieta). Una nuova circolare dello stesso tenore fu da lui inviata il 6 giugno 1285 ed il 15 giugno 1286 a favore del capitolo di S. Orso. L'8 sett. 1285 riconfermò la carta di privilegio concessa nel 1270 dal vescovo Umberto, per cui le donne di Cogne avevano facoltà di ereditare i beni paterni in mancanza di eredi maschi e, nel 1287, rinnovò tale privilegio estendendolo anche ai beni dei fratelli deceduti senza eredi diretti. Aimone, arcivescovo di Tarantasia, che nel 1286 aveva compiuto, accompagnato dal B., una visita metropolitana nel ducato aostano, il 21 giugno 1287 lo investì di una delega che gli accordava piena autorità sul capitolo della cattedrale di Aosta. Nel dicembre 1287 partecipò alla seduta preliminare (tenuta a Ternay nella diocesi di Vaison in Francia) per preparare il materiale da discutere nel concilio provinciale di Arles, aperto agli inizi del 1288, a cui il B. assistette.
Sotto il vescovato del B. si accrebbero notevolmente i beni della mensa, sia attraverso donazioni, come, per esempio, quella del 9 febbr. 1289, da parte dei canonici della cattedrale, di un gruppo di case site di fronte alla chiesa di S. Clemente, e quella del 2 maggio 1292 da parte di certo Aymonin di un prato situato presso Chesalet, sia attraverso nuovi acquisti, fatti dal B. stesso, di una vigna, il 29 nov. 1289, nella quale il vescovo investì i tributi percepiti da Cogne (su Cogne aveva ribadito i propri diritti il 1° nov. 1287 e l'8 marzo 1290), di altre cinque vigne nell'aprile 129o, di alcune terre a Frumière-sur-Sarre nell'ottobre 1300. Per quanto riguarda le sue cure più schiettamente ecclesiastiche, si ricorda ancora che il 3 luglio 1294 il B. concesse con una lettera a Nicola, curato della chiesa di Derby, gravato dagli anni, di essere aiutato nella sua attività parrocchiale dal nipote Gerardo.
16 del 6 maggio 1296 uno dei più importanti atti del nostro vescovo, la promulgazione degli statuti sinodali della diocesi aostana, inseriti nel pontificale del beato Emerico I (Duc, pp. 183-191): in questi il vescovo non solo difende i diritti temporali e spirituali della sua Chiesa, ma pone anche strette regole per il comportamento del clero e per la disciplina delle pratiche di culto.
L'8 nov. 1298, per ovviare alle difficoltà economiche, in cui versavano in quel tempo le istituzioni religiose diocesane, unì l'ospedale di S. Orso al monastero omonimo. L'ultimo suo atto è la collazione, compiuta il 20 sett. 1301, dei benefici del lebbrosario aostano, da lui concesso a titolo di beneficio al nipote Nicola, futuro vescovo di Aosta nel 1327.
Il B. morì il 7 ott. 1301. Nel testamento lasciò i suoi beni alla cattedrale, istituendo un refettorio per i poveri in occasione della festa dei Corpus Domini. Il suo testamento spirituale risale però al 1° apr.1291 ed è inserito nel Liber Reddituum Capituli Auguste. In questo atto fonda la cappella di S. Maria Maddalena nel capitolo di S. Maria, lasciando l'incarico di conferma di questo beneficio al vescovo aostano o all'arcivescovo di Tarantasia "qui pro tempore fuerit".
Fonti e Bibl.: J. Signorato, Documents antérieurs à l'an 1200, extrait d'un Cartulaire du XVme siècle de la Collègiale, in Melanges historiques et hagiographiques valdôtaines, II(1953), p. 122; Liber Reddituum Capituli Auguste, a cura di A. M. Patrone, in Miscellanea di storia italiana, s.4, II (1957), pp. 204, 265-273; C. Eubel, Hierarchia catholica…, I, Monasterii 1898, p. 117; F. Savio, Gliantichi vescovi d'Italia. Il Piemonte, Torino 1899, pp. 107-108; J. A. Duc, Histoire de l'Eglise d'Aoste, III, Aosta 1908, pp. 95-229; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., VIII, coll. 912-913.