BASTI (Bassi, Basta), Nicola
Albanese di Calabria, nacque in San Nicola dell'Alto (Catanzaro) nel 1767, se è da identificarsi col Nicola Bassi compreso nelle Filiazioni dei rei di Stato, pubblicate dal governo borbonico nel 1800.
Recatosi a Napoli e dedicatosi agli studi letterari, il B. nel 1791 fu tra i componenti di una Accademia ivi fondata, fra gli altri, da A. Jerocades, G. Abbamonti D. Pipino, che doveva avere anche interessi politici, i citati suoi componenti essendo stati coinvolti nelle successive congiure giacobine napoletane e avendo poi aderito alla Repubblica napoletana del 1799. Nel 1792 il B. partecipò anche, con F. Salfi, G. Bianchi, A. Asti e diversi altri, alle riunioni giacobine che si tenevano in casa di Domenico Bisceglia. Nel 1795 fu processato e condannato al carcere, dove restò sino al 25 luglio 1798. Nella Repubblica napoletana del 1799 fu "capo di burò" del ministero delle Finanze. Scoppiata la reazione, fu sfrattato dal Regno e si recò in Francia, dove restò sino alla morte, avvenuta nel 1843, ritornando in patria due volte, per breve tempo, nel 1813 e nel 1828. Visse poveramente, impartendo lezioni di lingua e letteratura italiana; con i pochi mezzi che aveva si formò una scelta biblioteca e, buon fliologo, insieme con il Ceruti, terminò con molta cura il dizionario francese-italiano male iniziato dal Barberi (Grand dictionnaire français-italien et italien-français redigé sur un plan entièrement nouveáu par J. Ph. Barberi, continué et terminé par MM. Basti et Ceruti, 2 voll., Paris 1838-1839). A Parigi fu tra i collaboratori del giornale L'Esule (1832), insieme con T. Mamiani, P. Maroncelli e G. Pepoli. Ma egli si dedicò soprattutto a un'opera di assistenza degli Italiani esuli, aiutandoli anche nei loro lavori di studio: molto fece per la pubblicazione di alcune opere dello Scrofani e di G. Pepe.
Come si ricava dalle sue carte, già comprate da F. P. Ruggiero e poi passate in parte alla Società napoletana di storia patria, fu anche in attivo carteggio con molti dei più illustri italiani del tempo, come C. Botta, N. G. Biagioli, F. Ugoni, U. Lampredi, L. Angeloni, S. Scrofani, G. Pepe. Nel 1830 cambiò il suo cognome da "Basti", in "Basta".
Fonti e Bibl.: Napoli, Bibl. della Soc. nap. di storia patria: Lettere a N. B.; ibid., Appunti mss. di Mariano d'Ayala, in Carte d'Ayala, Filiazioni de' rei di Stato, Napoli 1800, p. 64; F. P. Ruggiero, Catalogo di una scelta biblioteca da vendere, Napoli 1873, I, pp. 47, 131; II, p. 173; M. Rossi, Nuova luce risultante dai veri fatti avvenuti in Napoli pochi anni prima del 1799, Firenze 1890, p. 200; A. Simioni, Le origini del Risorgimento politico dell'Italia meridionale, Messina 1925, II, pp. 225, 231; B. Croce, Una famiglia di patrioti, Bari 1919, pp. 102, 103, 107, 109, 121; Id., La Rivoluzione napoletana del 1799, Bari 1926, pp. 271, 272, 395; N. Nicolini, Luigi de' Medici e il giacobinismo napoletano, Firenze 1935, p. 221; Id., La spedizione punitiva del Latouche-Tréville, Firenze 1939, p. 91.