BASSI, Nicola
Nacque a Napoli nel 1767 in una famiglia dalla quale provennero altri cantanti: egli, infatti, era fratello di Caterina e di Adolfo. Secondo il Fétis, debuttò a Venezia nel 1791, e il successo gli arrise subito, giacché lo troviamo negli anni seguenti. ai teatri alla Cannobiana (estate 1792) e alla Scala di Milano (autunno 1793, carnevale e quaresima 1794), interprete di opere di G. Paisiefio, G. Coppola e P. A. Guglielmi. Nell'estate del 1797 fu al Teatro ducale di Parma, dove ritornò per la stagione di primavera del 1798 e per quella estiva nel 1802. A Venezia il B. partecipò, al Teatro La Fenice, a tutta la stagione della primavera e dell'autunno 1805 cantando in Amare e non voler essere amante, ossia L'abitatore del bosco di S. Pavesi, Lo stravagante ed il dissipatore di F. Basily, La roccia di Frauenstein di J. S. Mayr e Orgoglio ed umiliazione, ossia il fortunato ripiego di P. Generali.
Nel carnevale del 1806-07 il B. interpretò, insieme con la sorella Carolina e il fratello Adolfo, al Teatro Nuovo di Trieste, Il Filosofo, di M. A. Portugal, con varianti e aggiunte di N. Giuliani.
Grande successo ottenne ancora al Teatro La Fenice di Venezia nella stagione primaverile del 1808 - in La festa della rosa di G. Farinelli, [G. Finco] e Elisa del Mayr - e in quella autunnale al Teatro alla Scala di Milano. Il B. si fece conoscere anche all'estero: il 10 luglio 1813 cantò al Teatro Odéon di Parigi nel Ser Marc'Antonio di Pavesi, opera che precedentemente aveva suscitato alla Scala di Milano (26 sett. 1810) l'ammirazione dello Stendhal il quale, ascoltando il cantante, diede un giudizio che, solo, può farci intendere il carattere e il valore dell'artista. Nel 1816 il B. figurava scritturato al Teatro Italiano di Parigi come basso cantante e baritono; nello stesso anno, il 3 settembre, egli fu nuovamente ascoltato dallo Stendhal nella prima esecuzione de La Testa di bronzo di C. Saliva al Teatro alla Scala, dove tornò nel 1820, dopo und breve apparizione al Teatro Nuovo di Trieste nel carnevale 1818-19. Tra le opere, delle quali fu felice interprete alla Scala, si ricordano La Molinara di Paisiello, Le cantatrici villane di V. Fioravanti, Elena del Mayr e Il Barbiere di Siviglia di Rossini. La carriera del B. che, secondo i dizionari musicali, si sarebbe arrestata al 1820, Si protrasse, invece, fino all'anno della morte, avendo egli fatto parte nel 1824 della compagnia di D. Barbaia per i Teatri italiani di Vienna (Kärntnerthortheater e An der Wien) e avendo cantato, al Teatro La Fenice di Venezia, in tutta la stagione estiva del 1825, interprete di Elisabetta d'Inghilterra di Rossini, Il Matrimonio segreto di Cimarosa, Camilla di Paer, Cenerentola e Il Barbiere di Siviglia di Rossini. Morì a Vicenza il 3 dic. 1825.
Il Fétis e l'Eitner attribuiscono a questo Nicola Bassi raccolte di ariette italiane pubblicate a Vienna, Parigi è Milano. Presso il conservatorio di musica di Milano si trova, manoscritta, una sua arietta per soprano e pianoforte Ah! non lasciarmi, bell'idol mio. Secondo lo Stendhal, il B. era senza dubbio il miglior "buffo" italiano del suo tempo e aveva gran passione per la sua arte. Possedeva una buona voce, ma piuttosto debole ed esigua: la qualità che lo rese celebre fu l'eccezionale senso scenico ed interpretativo che lo induceva a curare sin nei minimi particolari il gesto in modo da esplicare una vis comica nel contempo efficace e raffinata. Lo Stendhal dice anche che egli era particolarmente apprezzato nella interpretazione del servo poltrone, petulante e codardo, personaggio tipico del teatro dell'epoca.
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