ARDOINO, Nicola
Patriota, nato a Diano Marina il 14 ottobre 1804, morto ivi il 4 marzo 1895. Figlio di Stefano e di Nicoletta dei conti di Carbonara, iniziò gli studî nel Real Collegio di Genova e quindi li proseguì nel Collegio Tolomei a Siena. S'iscrisse nel febbraio del 1822 al corso di filosofia presso l'università di Genova, ma non lo frequentò, perché si volse alla carriera delle armi, iniziandola il 17 luglio 1822 quale cadetto nella brigata Savona. Era luogotenente d'ordinanza nella brigata Pinerolo a Chambéry, quando, affigliatosi alla Giovine Italia, cooperò alla propaganda mazziniana, distribuendo ai sottufficiali un suo opuscolo: Dialogo per i Militari. Scoperto, riuscì a fuggire in Francia presso il Mazzini, mentre veniva "condannato in contumacia a morte ignominiosa" (1° luglio 1833). Fu tra i più fidati emissarî del Mazzini. Ricevette il comando dei congiurati che avrebbero dovuto iniziare il moto in Genova e nella Liguria nel 1834. Si conservano dell'A., di quei giorni, due infocati proclami ai Genovesi. Fallito questo ed altri tentativi mazziniani, egli, nel novembre 18J4 si recò nella Spagna, dove fu accolto nella legione Cacciatori di Oporto organizzata da Borso di Carminati. Quivi partecipò a varî combattimenti, e, cessata la guerra, continuò il servizio militare nella Spagna fino al 22 maggio 1848, quando passò al servizio del governo provvisorio di Lombardia, quale luogotenente colonnello di fanteria. Si distinse nelle campagne del 1848, '49, '59, '66, raggiungendo i più alti gradi nell'esercito sardo e italiano.
Bibl.: C. Tubino, Il generale bar. Nicola Ardoino, in L'Imparziale, Diano Marina, n. 7, 8, 9, 10, 13 ottobre-3 nov. 1895; A. Codignola, I fratelli Ruffini, Genova 1925, p. CIX, passim; A. Colombo, La tradizione di Balilla a Genova nel 1846, in Goffredo Mameli ed i suoi tempi, Venezia 1927, pp. 148-149. Documenti inediti nell'Archivio della R. Università di Genova e Carte Ardoino nel Museo Risorgimento di Genova.