Pseudonimo letterario, poi nome ufficiale, dello scrittore romeno Ion Dobre (Bulbucata, Vlaşca, 1889 - Mogoşoaia, Bucarest, 1972). Professore di teologia a Chişinău e poi all'università di Bucarest, diresse dal 1926 al 1944 la rivista Gândirea. Già principale rappresentante della poesia tradizionalista romena dominata da una serena mistica religiosa, pubblicò Şesuri natale ("Pianure natie", 1916), Darurile pământului ("I doni della terra", 1920), Ţara de peste veac ("Il paese oltre l'eternità", 1931), ecc. Nei numerosi saggi e articoli, raccolti successivamente nei volumi Puncte cardinale în haos ("Punti cardinali nel caos", 1936), Nostalgia paradisului ("La nostalgia del paradiso", 1940) e Ortodoxie şi Etnocraţie ("Ortodossia ed etnocrazia", 1940), poneva alla base della spiritualità e della cultura romene l'ortodossia religiosa e il bizantinismo. Ministro nel gabinetto di I. Antonescu (1941-44), e perciò condannato a 20 anni di carcere, dal 1964 è stato redattore capo della rivista Glasul Patriei ("La voce della patria").