SAGREDO, Niccolò
Doge di Venezia, nato l'8 dicembre 1606, morto il 14 agosto 1676. Figlio di Zaccaria S. (del ramo di Santa Sofia), si segnalò come ambasciatore in Spagna, dove fu insignito del cavalierato, presso l'imperatore, e a Roma, dove fu una volta come legato ordinario e quattro come straordinario. Savio del Consiglio, procuratore di San Marco de citra (18 giugno 1655), venne eletto doge il 6 febbraio 1675. La sua breve ducea non presenta fatti salienti. La repubblica aveva subito da poco il grave scacco della perdita di Candia, e doveva fronteggiare, all'esterno, una situazione internazionale resa difficile dalla sua diminuita potenza e dal suo esaurimento finanziario; all'interno, tutte le conseguenze deprimenti della lunghissima guerra di Candia, conchiusasi con la resa ai Turchi. È sepolto col fratello Alvise, patriarca di Venezia, a San Francesco della Vigna (suo ritratto scolpito da Antonio Gai).
Di S. sono a stampa le Relazioni al duca di Baviera sull'espugnazione di Clissa (1650), e sul Ricupero delle due fortezze di San Teodoro di fronte olla Canea (1650) e alcuni Dispacci da Vienna (1664,15 febbraio, 14 giugno; 1665, 12 dicembre) nelle Lettere memorabili del Bulifon (Pozzuoli 1693, pp. 157,159,161,166,170). È a stampa anche la sua Promissione (Venezia 1675). V. inoltre F. Almerighi, Relazione dell'ambasciata di Padova al nuovo Doge N. S., Padova 1676.
Bibl.: G. Corner, L'Apice Sagreda, Venezia 1675; L'eloquenza tributaria. Orazioni di ambasciatori di città suddite per la sua elezione a doge, ivi 1676, e le orazioni funebri latine di G. B. Magnavino e V. Todeschini (1676). V. anche Ambasceria della città di Capodistria al doge N. S., nell'Almanacco istriano, Capodistria 1864.