Umanista (Fano 1429 - Sassoferrato 1480). Segretario apostolico nel 1455, arcivescovo di Siponto nel 1458. Sostenne aspre polemiche con P. Bracciolini, D. Calderini e Giorgio da Trebisonda. Molteplice e importante la sua produzione: traduzioni di scrittori greci, tra cui Polibio, trattatelli metrici (De generibus metrorum, 1471), una grammatica latina (Rudimenta grammatices, 1474), tra le migliori dell'Umanesimo, un voluminoso, eruditissimo commento a Marziale (Cornucopia, sive commentaria linguae latinae, post., 1489). Trascrisse nell'Epitome, tra sue poesie giovanili, favole di Aviano e di Fedro: di quest'ultimo, 32 che mancano nei codici oggi conservati.