PELLIPARIO (o del Pellicciaio), Niccolò
Pittore di maioliche, nato a Casteldurante (ora Urbania), morto prima del 1547. Trasferitosi coi suoi in Urbino, si chiamò anche Niccolò da Urbino. È il più celebre maestro dello "stile bello" o "istoriato"; decora le sue maioliche con scene figurate desunte dalla mitologia, dalla Bibbia, dall'allegoria.
Sono rari i suoi lavori firmati (es., piatto dell'imperatore, datato 1521, già coll. Basilewski, ora a Leningrado [Corpus della maiolica italiana, I, n. 104]); piatto col Martirio di S. Cecilia, datato 1528 e con l'indicazione che il P. lavora nella bottega del figlio Guido in Urbino, al Museo Nazionale di Firenze (ibidem, I, n. 228, e alla v. fontana, XV, tav. a colori); piatto col Parnaso al Louvre e piatto al British Museum col Sacrificio di Diana, ambedue con la nota "N. da Urbino". Suoi capolavori sono il "servizio del Museo Correr" a Venezia (17 pezzi ivi; un altro a Oxford, un altro a Berlino) dipinti intorno al 1515 con delicata tavolozza di tonalità faentina, traendo soggetti da xilografie quattrocentesche (da cui l'anno 1482 che vediamo sopra un piatto), e da modelli, è stato detto, di Timoteo Viti; il servizio per Isabella d'Este-Gonzaga (circa del 1519; se ne conoscono 20 pezzi) di colorazione più intensa, con ornati a "bianco su bianco" e con scene tratte da incisioni della scuola di Raffaello. Si conoscono altri suoi servizî stemmati e maioliche ornamentali. Un grande piatto (Museo civico di Bologna) con la Presentazione della Vergine al tempio (v. vol. XV, tav. lxiii e tav. a col.) venne lustrato nel 1532 da Mastro Giorgio, che vi appose una caratteristica annotazione. Uno quasi identico e da credersi anteriore è al Museo delle ceramiche di Faenza.
V. anche fontana, XV, p. 641.
Bibl.: E. Molinier, La céramique italienne, Parigi 1888; C. D. Fortnum, Maiolica, Oxford 1896; H. Wallis, The XVII plates by Nicola Fontana at the Corerr Museum, Londra 1905; O. von Falke, Majoliken von Nicola da Urbino, in Amtliche Berichte der kgl. Museen, 1917, e in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVI (1932); J. J. Marquet de Vasselot, Une assiette du service d'Isabella d'Este au Musée du Louvre, in Aréthuse, genn. 1924; B. Rackham, A new work by N. P. at the South Kensington Museum, in The Burl. Mag., XLI (1927), pp. 21 e 127; id., Some unpublished Maiolica by N. P., ibid., XLII (1928), p. 230; id., N. P. und die Majoliken von Fabriano, in Zeitschr. f. bild. Kunst, LXIII (1929-30), pp. 237-40; G. Ballardini, Un piatto sconosciuto di N. P., in Faenza, XVIII (1930), p. 61; G. C. Polidori, N. P., in Rassegna dell'istruzione artistica, Roma 1933; V. B. Backhouse, Some majolica paintings by N. P., in The Burl. Mag., LXVI (1935), pp. 104-109.