MARTELLI, Niccolò.
– Nacque nel 1369 a Firenze da Ugolino di Martello e da una figlia di Niccolò Ferrantini di cui si ignora il nome.
La famiglia Martelli, originaria di Stabiello, nella Val di Sieve, si era inurbata presumibilmente agli inizi del XIV secolo. Il primo personaggio della famiglia di cui si ha notizia è Roberto, di professione spadarius, che fu sette volte priore tra il 1343 e il 1373 e ricoprì anche altri uffici della Repubblica.
Il ramo principale della famiglia, al quale appartenne anche il M., ebbe origine da una sorella di Roberto, Iacopa, che aveva sposato Martello, dal quale forse derivò il cognome di famiglia.
Il padre del M., Ugolino, figlio di Iacopa e di Martello, contrasse un secondo matrimonio con Bartolomea di Barduccio nel 1383. Secondo Martines fu il primo della famiglia a immatricolarsi nell’arte di Calimala nel 1366, facendo poi parte del consolato dell’arte nel 1376, 1379 e 1387. Secondo Pezzarossa (Martelli, Ricordanze, p. 213) si era immatricolato invece nell’arte della seta nel 1373 e aveva commerciato anche fuori dall’Italia. Ugolino ebbe numerosi incarichi pubblici, raggiungendo anche il priorato nel 1379 e nel 1387. Morì nel 1391.
Intorno al 1390 il M. sposò Ermellina Dell’Antella e nel 1394, in seconde nozze, Fioretta di Domenico Bartolini-Scodellari dalla quale ebbe dieci figli maschi: Ugolino (1400-84), Antonio (1404-81), Bartolomeo (n. 1407), Roberto (1408-64), Giovanni (1410-64), Francesco (n. 1413), Domenico (1414-76), Alessandro (1417-65), Filippo (1418-30) e Martello (m. 1480).
Il M. ricoprì numerosi uffici pubblici, arrivando alla carica di priore nel 1401, 1407, 1411 e 1415. Fu dei Buonuomini, dei Gonfalonieri della compagnia e nel 1416 andò come vicario in Valdarno. Nel 1420 fu dei Sei della mercanzia. Fu inoltre tra i consoli dell’arte di Calimala nel 1407 e nel 1411.
Il M. morì presumibilmente a Firenze nel 1425. A lui si deve l’inizio dell’ascesa della famiglia Martelli ai ranghi principali della società e della politica fiorentina. All’interno dell’intervento di edificazione della chiesa di S. Lorenzo, a cui parteciparono sia il M. sia i suoi figli, in quanto chiesa del quartiere nel quale abitavano, al M. sembra si debba la committenza dell’Annunciazione di Filippo Lippi nella cappella degli Operai (poi cappella Martelli) e la tomba di famiglia richiesta a Donatello, che fu probabilmente anche il creatore dello stemma della famiglia.
Oltre al giurista Domenico, che fu padre di Braccio, amico di brigata del giovane Lorenzo de’ Medici, tra i suoi figli si distinse Ugolino che in quanto primogenito tenne il libro di Ricordanze familiari nel quale annotò le principali vicende pubbliche e private che ebbero come protagonisti i membri della famiglia, principalmente lui e i fratelli. Ugolino fu priore subito dopo il rientro di Cosimo de’ Medici dall’esilio nel 1434, a ulteriore testimonianza del forte legame che durante il XV secolo intercorse tra le due famiglie. Fino alla morte, avvenuta nel 1484, ricoprì uffici intrinseci (fu gonfaloniere di Giustizia, degli Otto di guardia, dei Sedici e dei Dodici buonuomini) ed estrinseci (fu vicario del Mugello e capitano di Pistoia, Pisa e Arezzo). Partecipò più volte alle Pratiche. Con lui e con il fratello Domenico i Martelli assursero alla dignità di veri e propri uomini di Stato nella Firenze medicea.
Un altro figlio del M., Roberto, lavorò per il banco dei Medici divenendo nel 1439 direttore della filiale del banco presso la corte papale e depositario della Camera apostolica. Nel 1454 fu ambasciatore fiorentino presso papa Niccolò V. Partecipò al concilio di Firenze ottenendo il titolo di conte palatino da Giovanni Paleologo.
Anche Antonio lavorò per il banco dei Medici, nella filiale veneziana, e partecipò alla stesura del libro di Ricordanze tenuto dal fratello Ugolino. Nel 1434 comunicò a Cosimo de’ Medici la vittoria della sua parte politica e dunque la possibilità di rientrare a Firenze dopo l’esilio a Padova. Tra le cariche pubbliche che ricoprì a Firenze, fu priore nel 1443, conduttore delle galee nelle Fiandre nel 1469 e gonfaloniere di Giustizia nel 1472.
Oltre ad Antonio, anche Alessandro lavorò presso la filiale veneziana del banco dei Medici e ne divenne socio nel 1448. Sposò Lucrezia di Francesco Condulmer.
Un altro figlio, Bartolomeo, fu più volte capitano della flotta della Repubblica e conduttore di galee.
Fonti e Bibl.: L. Martines, La famiglia Martelli e un documento sulla vigilia del ritorno dall’esilio di Cosimo dei Medici (1434), in Arch. stor. italiano, CXVII (1959), 1, pp. 29-43; R. de Roover, The rise and decline of the Medici bank 1397-1494, Cambridge, MA, 1963, ad ind.; M.E. Mallett, The Florentine galleys in the fifteenth century, Oxford 1967, ad ind.; F. Pezzarossa, La «ragione di Pisa» nelle «Ricordanze» di Ugolino Martelli, in Arch. stor. italiano, CXXXVIII (1980), 4, pp. 527-576; U. Martelli, Ricordanze dal 1433 al 1483, a cura di F. Pezzarossa, Roma 1989.