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NICCOLÒ dall'Arca

di Adolfo Venturi - Enciclopedia Italiana (1934)
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NICCOLÒ dall'Arca

Adolfo Venturi

N. da Bari, scultore, fu detto dall'Arca per la sua opera nell'Arca di San Domenico a Bologna. Fu probabilmente, prima del 1463 o tra il 1464 e il '68, a Venezia, ove lasciò un rilievo in terracotta del Presepe, ricordato da Francesco Sansovino. Nel '63 eseguì a Bologna il Santo Sepolcro in Santa Maria della Vita; nel '69 fece la convenzione per il compimento dell'Arca di San Domenico, scolpita nel Duecento da Nicola Pisano e da fra Guglielmo. In Bologna, con evidenti influssi emiliani, eseguì la Madonna di Piazza. Altra sua opera: l'aquila sulla porta di San Giovanni in Monte. Morì il 2 luglio 1494.

Spirito autocritico, morendo, si lamentava di non poter mettere in pezzi le sue sculture; artista impressionabilissimo, trasse dai luoghi che traversò nella vita forme d'arte mutevoli, ma tutte impresse della sua forte personalità. La definizione che di lui diede il Borselli, d'artista "phantasticus et barbarus" si riferiva certamente a opere come il sepolcro di Santa Maria della Vita in Bologna, scolpito dal maestro pugliese con i ricordi recenti di un viaggio in Borgogna, necessario ad ammettersi da chi voglia comprendere la gran furia dell'effetto drammatico, il delirio della mimica, il capriccio decorativo dei drappi spiegati ad ala dal turbine. Anche l'Arca di San Domenico serba impronte dell'arte borgognona nelle statue degli Evangelisti, dei Santi Floriano e Vitale, dell'Eterno al vertice dell'Arca. Ma il coronamento composto come trionfo di festoni, putti, volute con rose e adorni candelabri, anche i due angioli di tipo rosselliniano, mostrano che l'arte impetuosa di N. piega verso gentilezze toscane. Anche di Venezia può scorgersi qualche ricordo nelle belle statue dei santi Francesco e Domenico, come impastate di colore nella loro morbidezza. La fantasia sfrenata della Pietà di Santa Maria della Vita si raccoglie in più tranquilli sogni; la musica selvaggia cede ai ritmi calmi del Rinascimento; lo stile trae nuova grandezza dalla semplificazione italiana. Caratteristico di N. è il morbido spessore di panneggi, di una calda sensualità, come d'impasto, anche nell'angiolo soavissimo, fiorito di ogni eleganza, esile come stelo, contrapposto all'angiolo del Buonarroti, in un'antitesi affascinante della grazia alla forza.

Gran virtuoso del marmo, che prende dal suo lavoro vellutate morbidezze, delicato modellatore, il "barbaro" N. nell'arca di San Domenico, fra ritmi italiani ed esotiche fantasie, gareggia in delicatezze con i più gentili maestri del Rinascimento toscano.

V. tavv. CXIX e CXX.

Bibl.: E. Scatassa, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908 (con bibl.); A. Venturi, Storia dell'arte ital., VI, Milano 1908 pp. 753-68; A. Sorbelli, Un autografo di Niccolò dall'Arca, in Miscellanea Supino, Firenze 1933, pagine 457-60.

Vedi anche
Mazzóni, Guido, detto il Paganino e anche il Modanino Mazzóni, Guido, detto il Paganino e anche il Modanino. - Scultore (Modena 1450 circa - ivi 1518). Cominciò eseguendo maschere di cartapesta per rappresentazioni religiose e dirigendo feste pubbliche. La sua fama è legata soprattutto ai gruppi, in genere Presepi o Compianti sul Cristo morto, in terracotta ... Michelàngelo Buonarroti Michelàngelo (o Michelàngiolo; propr. Michelàgnolo) Buonarroti. - Architetto, scultore, pittore, poeta (Caprese, od. Caprese Michelangelo, Arezzo, 1475 - Roma 1564). Culmine della civiltà rinascimentale, celebrato come il massimo genio del suo tempo, ne rappresentò anche la drammatica conclusione. Apprendista ... scultura Arte e tecnica dello scolpire, cioè di raffigurare il mondo esterno, o meglio di esprimere l’intuizione artistica per mezzo di materiale opportunamente modellato; con valore concreto, l’opera stessa. Nella denominazione di scultura si comprende ogni opera plastica (statue, gruppi, rilievi), sia essa ... marmo In senso ristretto e dal punto di vista petrografico, roccia calcarea che, per effetto di metamorfismo dinamico o di contatto, ha assunto una struttura cristallina, a grana piuttosto uniforme più o meno grossa, in modo da presentare l’aspetto di zucchero in pani, per cui è chiamata anche calcare saccaroide. ...
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  • Niccolò dell'Arca
    Enciclopedia on line
    Scultore (m. Bologna 1494). Nulla si sa della sua formazione, prima del suo arrivo a Bologna nel 1463: di origine meridionale, secondo gli appellativi ricorrenti nei documenti, N. probabilmente soggiornò a Napoli, aperta alle correnti oltramontane, il che giustificherebbe quegli accenti borgognoni che ...
Vocabolario
arca
arca s. f. [lat. arca, dal tema di arcēre «contenere»]. – 1. a. Mobile, usato spec. nell’età antica e nel medioevo, a forma di cassa: di uso sacro, come quelle, talora preziose per materia e per lavoro, destinate a conservare le reliquie,...
-arca
-arca [dal lat. -archa, gr. -άρχης, der. di ἄρχω «essere a capo»]. – Secondo elemento di parole composte, derivate dal latino e dal greco o formate modernamente (come monarca, patriarca, ecc.), nelle quali significa «chi comanda, chi è...
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