CORTE (Corti, Curte), Niccolò da
Scultore. Fu detto da Milano, ma nacque a Cima in Valsolda, sul lago di Lugano, in anno imprecisato; morì a Granata nel 1552. Nel 1529 era a Savona. Nel '30, in Genova, dove eseguiva gli ornamenti dell'urna contenente le reliquie di S. Giovanni Battista per il duomo e parecchi altri lavori, fra cui il portale del palazzo Andrea Doria in Piazza S. Matteo. A Genova lavorò molto con Guglielmo e Giacomo Della Porta: con questo ultimo eseguì il portale del palazzo Salvago. Non risulta quale parte abbia avuta nell'esecuzione dell'altare degli Apostoli, nella cattedrale, benché il suo nome figuri sempre nei registri insieme con quello dei Della Porta. Con questi collaborò nel ciborio della cappella di S. Giovanni. Nel 1537 andò in Spagna al servizio dell'ammiraglio de Bazán, insieme col pittore Antonio Semino, e nello stesso anno fece a Granata la statua della Fama, per il portale sud del palazzo di Carlo V nell'Alhambra, per cui poi eseguì la statua della Vittoria e il bassorilievo dell'Abbondanza. Negli anni seguenti interruppe la sua attività di scultore, per dedicarsi ad opere di pittura, fra l'altro in un "retablo" della chiesa di Gava sotto il nome di Nicolasin, pintor (1539-41). Probabilmente collaborò alla fontana del palazzo di Carlo V all'Alhambra, disegnata da P. Machuca (1545). Nel 1548 assunse la continuazione dei lavori al portale meridionale dell'Alhambra, avendo come aiutante Niccolò de' Longhi, milanese. Ma morì lasciando il portale incompiuto. Si distinse soprattutto nelle sculture ornamentali, per la grazia dei motivi e la felice abilità dell'esecuzione.
Bibl.: M. H. Bernath, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VII, Lipsia 1912; O. Grosso, Portali dei palazzi di Genova, Milano, 1913.