CAPPELLO, Niccolò
Figlio di Marino di Pancrazio, nacque nell'anno 1377 circa, avendo partecipato nel 1395, secondo il Barbaro, alla estrazione della Balla d'oro. Assai dubbia appare la biografia di questo personaggio, poiché la verifica in sede documentaria delle notizie fornite dal Priuli, dal Cappellari e dal Barbaro nelle rispettive genealogie ne ha messo in luce errori e confusioni, senza peraltro consentire di accertare gli elementi atti a identificare con certezza il Cappello.
Il Priuli e il Cappellari gli attribuiscono, per gli anni 1418 e 1422, la carica di capitano del Golfo, mentre secondo i documenti d'archivio e le cronache nel 1418 e nel 1422 fu capitano del Golfo un Niccolò Cappello figlio di Albano da S. Maria Materdomini, da identificare con ogni probabilità, sulla base della deliberazione del Senato riguardante l'elezione del 1422, con un Niccolò Cappello maior altre volte menzionato nei documenti. A questo Niccolò maior, eletto il 18 ott. 1421 provveditore nel Friuli, si riferisce forse erroneamente il Cappellari quando afferma che il C. nel 1420, durante la guerra con il re d'Ungheria, tornò nel Friuli una seconda volta (per la prima volta, altro errore, vi sarebbe andato nel 1412); ma in questo caso sembrano confondersi addirittura vicende riguardanti Lorenzo Cappello. La notizia fornita dal Cappellari non trova conferma nemmeno presso il Priuli, il quale, sbagliando a sua volta, afferma che nel 1420 il C. fu di nuovo podestà a Capodistria. Così pure non si può attribuire al C. per il 1439 la carica di consigliere, poiché le fonti testimoniano che fu ricoperta da Niccolò Cappello maior (luglio-dicembre). Gli stessi incarichi di capitano dei viaggi di Alessandria (1406, 1409), di Beirut (1408, 1410) e di Fiandra (1426), di cui rimane solo la testimonianza del Priuli, fatta eccezione per un indefinito accenno al viaggio di Fiandra nel Notatorio di Collegio (reg. 6, f. 20v), sembrano più conformi all'attività di Niccolò di Albano. Inoltre Niccolò figlio di Albano dall'agosto 1404 al febbraio 1405 fu ambasciatore a Ravenna e a Rimini (dicembre), dettò il suo ultimo testamento il 25 marzo 1449 e morì poco dopo, come dimostrano le prime registrazioni del quaderno di cassa della sua commissaria, datate al 1452. Probabilmente questo Niccolò maior è lo stesso che nel 1428 e nel 1431 fu tra i savi preposti agli imprestiti e che nel periodo compreso fra il 1438 e il 1443 fece parte più volte della Zonta del Senato. Poiché sin dall'ottobre 1421 nelle deliberazioni del Senato si riscontra la precisazione Niccolò maior, è presumibile che negli stessi anni fosse presente nella vita pubblica un altro Niccolò Cappello, che non può essere confuso con il Niccolò figlio di Andrea di Maffeo, iscritto alla Barbarella solo nel novembre 1423, quando non aveva più di vent'anni. Potrebbe dunque trattarsi del Niccolò figlio di Marino, per il cui profilo biografico non rimane che accettare le incerte notizie fornite dal Cappellari e dal Priuli, emendate dagli errori fin qui esposti.
Dal novembre 1406 al giugno 1407 il C. fuconsigliere ducale e ritornò ad esserlo nel 1410(la sua presenza in Collegio è documentata in giugno e luglio). Nel 1411 fu nominato podestà di Capodistria, in un momento particolarmente delicato, quando Venezia era impegnata nella guerra contro Sigismondo d'Ungheria. Giànel settembre di quell'anno i rettori del Friuli e dell'Istria avvertivano il governo veneziano dell'imminente pericolo di un'invasione ungherese in quei territori; in dicembre il Friuli era ormai tutto in mano al nemico che puntava verso la Marca trevigiana. Anche in Istria la minaccia ungherese si faceva sentire; la situazione era aggravata inoltre dall'atteggiamento ostile del conte di Segna e della città di Buie. Contro Buie Venezia organizzò una vera e propria spedizione punitiva, cui parteciparono, secondo gli ordini inviati al podestà, contingenti armati di Capodistria. Le cronacheattestano infatti che fu proprio il C. a provocare, il 9 ag. 1412, la resa della città che il 27 dello stesso mese presentava i suoi capitoli al Senato.
Il C. fuancora, e per più volte, consigliere ducale, nel 1420(luglio-dicembre); nel 1424(gennaio-giugno); nel 1426(luglio-dicembre); nel 1431(aprile-novembre); nel 1434 (gennaio-giugno). Dal 1429, probabilmente dagli ultimi mesi dell'anno, sino almeno a tutto il settembre 1430 fupodestà di Brescia ed infine dal dicembre 1431al gennaio 1433, ricoprì la carica di podestà di Padova.
Morì intorno al 1442.
Dall'analisi delle fonti si desumono, per gli anni compresi fra il 1401 e il 1417, altre notizie che sembrano riferirsi tutte a uno stesso Niccolò Cappello, il quale tuttavia non si può identificare con sicurezza con il figlio di Marino né con il figlio di Albano. Si tratta ditestimonianze di un'intensa attività diplomatica svolta a Ravenna (luglio-novembre 1405) e a Milano (nel febbraio 1413, quando fu stipulata una lega contro Sigismondo d'Ungheria), mentre altre missioni furono rifiutate (un'ambasceria a Ferrara nell'aprile 1405, presso il sultano nel febbraio 1409, a Milano nel gennaio 1410).
Altre notizie si riferiscono invece a un Niccolò Cappello savio di Terra (marzo-luglio 1405) e ad un Niccolò Cappello membro del Consiglio dei dieci, anche come capo (1414-1415, 1416-1417). Un'unica carica "da mar" è attestata nel 1401, quando un Niccolò Cappello venne nominato vicecapitano delle galee di Romania.
Fonti e Bibl.: Arch. di St. di Venezia, Misc. codici I, St. Veneta, 18: M. Barbaro-A. M. Tasca Arbori de' patritii veneti, p. 250; Ibid., Procur. di S. Marco de Ultra,Commiss., b. 229, fasc. 1; Ibid., Arch. Notarile,Testamenti, b. 55, n. 61; Ibid., Segret. alle voci,Misti, reg. 4, ff. 103, 108, 114, 117, 119v, 122; Ibid., Avogaria de Comun,Balla d'oro 162/1, f. 38; Ibid., Consiglio dei Dieci,Deliberazioni miste, reg. 9, ff. 122, 124, 131v, 133, 135v, 137, 153v, 155v, 158v, 160, 164; Ibid., Collegio,Notatorio, reg. 4, ff. 9, 11, 13, 16v, 18, 19, 76, 140, 141, 144v, 146v; reg. 5, ff. 89, 91v, 139rv, 141rv, 142, 214; reg. 6, ff. 20v, 27v, 107, 129v, 135v, 136; Ibid., Consilium Rogatorum,Sindicati, I, f. 179; Partes Secretae, reg. 2, ff. 47rv, 52v, ss, 64v, 75rv, 81v, 92v, 100, 107v, 108, 131, 132, 159, 162; reg. 5, ff. 10, II, 58; reg. 7, ff. 57, 132, 170v; reg. 8, ff. 68v-70, 78, 79, 84, 86, 87v, 89, 96; Partes Mixtae, reg. 47, ff. 99, 104, 106v, 109v; reg. 48, ff. 53, 121v, 148v, 150v, 152v; reg. 49, ff. 53, 68v; reg. 53, ff. 6, 59, 76, 77, 80, 83, 84, 86v, 93rv, 124, 153v, 192; reg. 54, ff. 3, 165v, 168, 170, 173, 177, 183; reg. 55, ff. 4v, 5, 7, 10, 16v, 17, 20, 22, 23v, 26, 34, 36; reg. 56, ff. 10, 26rv, 45rv, 49v, 50, 51v, 64rv, 65v; reg. 58, ff. 36v, siv, 52v, 54rv, 55v, 57rv, 67v, 69, 72v, 73v, 74, 75rv., 76, 78v, 79rv, 81rv, 83rv; reg. 59, ff. 20v, 24v, 26, 41, 42v, 45ry, 55, 56v; reg. 60, ff. 160v, 163v, 164-166, 168v, 169v, 170v, 172, 174, 175, 180-181; Venezia, Bibl. naz. Marciana, cod. Ital. VII, 15 (= 8304): G. A. Cappellari Vivaro, Il Campid. veneto, ff. 227v, 235v; Ibid., cod. Ital. VII, 794 (= 8503): G. Dolfin, Cronaca di Venezia dall'origine della città all'a. 1458, ff. 284, 318; Ibid., cod. Ital. VII, 800 (= 7151): M.Sanuto, Vite dei dogi, ff. 401, 457, 467v; Venezia, Civico Museo Correr, cod. Cicogna 3781: G. Priuli, Pretiosi frutti del Maggior Consiglio, I, f. 133; Listine o odnoèajih izmedju južnoga Slavenstva..., VI, a cura di S. Ljubič, in Monumenta spectantia historiam Slavorum meridionalium, IX, Zagrabiae-Zagreb 1878, pp. 185, 272; VII, ibid., XII, ibid. 1882, pp. 76, 255; VIII, ibid., XVII, ibid. 1886, pp. 49, 67, 23 s.; IX, ibid., XXI, ibid. 1890, pp. 49, 118; I libri commemor. della Repubblica di Venezia. Regesti, III, a cura di R. Predelli, Venezia 1883, p. 301 n. 300; IV, ibid. 1896, pp. 39 n. 91, 47 n. 128; G. Zabarella, Il Pileo..., Padova 1670, pp. 31, 43; Catalogo degli eccellentissimi rappresentanti veneti,spediti al governo della città di Brescia..., Brescia 1749, p. 7; A. Gloria, Dei podestà e capitani di Padova dal 1405 al 1509…, Padova 1860, p. 20.