BAROZZI, Niccolò
Discendente di un'antica e nobile famiglia veneziana, nato a Venezia il 18 ott. 1826, fu uno dei più illustri eruditi veneti del secondo Ottocento. Buon patriota, si arruolò nel 1848 nella Guardia civica e passò quindi, col grado di tenente, all'Auditorato di guerra del governo rivoluzionario. Tornati gli Austriaci nel 1849, si ritirò dalla vita pubblica dedicandosi fervidamente agli studi per illustrare la storia veneziana addottorandosi nel frattempo in legge presso l'università di Padova, nel 1850. La sua attività fu sostanzialmente rivolta alla pubblicazione e all'ihustrazione di documenti tratti per lo più dalle ricchissime raccolte dell'Archivio di Stato di Venezia, e si concretò in una numerosissima e variatissima serie di contributi in virtù dei quali il B. si collegò onorevolmente alla tradizione di G. Sagredo, S. Romanin, G. Lazzari, lavorando a fianco di T. Gar, G. Valentinelli, R. Fulin, B. Cecchetti, G. Stefani, ed acquistando, come questi, rinomanza e prestigio europei.
I lavori più importanti per impegno e per mole sino al 1866 riguardarono le relazioni tra Venezia e il ducato di Savoia (Lettere diplomatiche di Emanuele Filiberto duca di Savoia alla Repubblica Veneta, 1568-1578,Venezia 1863; Lettere diplomatiche dei principi di Savoia alla Repubblica Veneta,ibid. 1863; Lettere diplomatiche di Emanuele Filiberto duca di Savoia alla Repubblica Veneta, 1571-1577,ibid. 1864); i codici e la fortuna di Dante a Venezia (Dello amore dei Veneziani per lo studio di Dante e Intorno ai codici delle opere minori di Dante conservati in Venezia,in I codici di Dante Alighieri in Venezia,a cura di N. B., R. Fulin-F. Gregoretti, Venezia 1865, pp. VII-XXXVIII, 75-111; Accenni a cose venete nel poema di Dante,in Dante e il suo secolo, II, Firenze 1865, pp. 793-812);la storia di Gemona (Gemona e il suo distretto: notizie storiche, statistiche e industriali,Venezia 1859);l'epistolario di Isabella Teotochi Albrizzi (Alcune lettere d'illustri italiani ad Isabella Teotochi Albrizzi,Firenze 1856).
Nel 1856, assieme a Guglielmo Berchet, il B. iniziò la pubblicazione delle Relazioni degli stati europei lette al Senato dagli ambasciatori veneti nel secolo XVII,che si protrasse sino al 1878 (11 voH.,Venezia 1856-1878) e venne a costituire un insostituibile strumento per la conoscenza della storia seicentesca. Dopo l'annessione del Veneto al Regno d'Italia nel 1866, il B. ebbe numerosi incarichi, che assolse con impeccabile zelo e con grande dedizione. Fece parte della Commissione conservatrice dei monumenti, della Commissione di vigilanza per i restauri di S. Marco, della Commissione araldica per la,Venezia, della Commissione per l'esportazione d'oggetti d'arte e d'antichità; fu segretario onorario della Reale Accademia di Belle Arti e tra i fondatori della Deputazione veneta di storia patria (1873) della quale ricoprì anche la carica di vice presidente. Conservatore del Civico Museo Correr dal 1866 al 1882, incaricato della direzione delle RR. Gallerie del palazzo ducale, del R. Museo archeologico e della Villa nazionale di Stra, nel 1887 fu nominato direttore del Museo archeologico: ufficio che ricoprì sino al termine della vita. Nel 1856 aveva iniziato la pubblicazione della Raccolta veneta di storia, di archeologia, di numismatica,che costituì il germe dei più famosi Archivio veneto e Nuovo archivio veneto,e che ebbe vita assai breve (1866-1867). Altra impresa di vasta mole e di grande importanza per la conoscenza della storia dell'ultimo Quattrocento e del primo trentennio del Cinquecento, che il B. realizzò assieme al Berchet e allo Stefani, fu l'edizione dei Diari di Marin Sanuto in 58 voll., protrattasi dal 1879 al 1903.
Morì a Venezia il 14 genn. 1906.
Bibl.: C. R., N. U. Comm. N. B.,Venezia 1907 (opuscolo commerativo). Un Elenco delle pubblicazioni del sig. dott. N. B.si trova in append. alla recensione di G. Alvisi al volume del B. su Gemona e il suo distretto,in Arch. stor. ital.,n. s., XV,2 (1862), pp. 129-131. Cfr. anche G. Soranzo, Bibliografia veneziana,Venezia 1865, passim,e G. Brognoligo, Appunti Per la storia della cultura in Italia nella seconda metà del secolo XIX, VI, La cultura veneta,in La Critica, XXI(1923), p. 31 ss., passim.