AGGIUNTI, Niccolò
Figlio di Gian Battista, archiatra dei granduchi di Toscana, nacque a San Sepolcro il 6 dic. 1600. Fatti i suoi primi studi nel collegio dei nobili di Perugia, li perfezionò nella Sapienza di Pisa, dove per sei anni attese allo studio della lingua greca, della filosofia, delle matematiche e dell'astronomia. Conseguita la laurea in filosofia e giurisprudenza, andò a Firenze e, introdotto negli ambienti di corte, entrò in relazione con il Galilei, guadagnandone la stima e l'affetto, come comprovano le lettere indirizzate al Maestro. Proprio su designazione del Galilei il granduca nominò l'A. docente di matematica nello Studio di Pisa, chiamandolo a succedere a B. Castelli, che gli era stato maestro. Inaugurò il suo insegnamento con la prolusione De Mathematicae laudibus, che il Galilei giudicò degna di esser mandata in dono a Keplero, e tenne la cattedra con tale pubblico plauso da avere tra i suoi uditori i principi di casa Medici e i duchi di Lorena e di Guisa.
Come gli altri scolari, visse in ansia durante il processo intentato contro il Galilei e, di propria iniziativa, ne mise in salvo tutte le carte che, cadendo in mano all'inquisitore, avrebbero potuto compromettere ancor più gravemente le sorti di lui; e più tardi ebbe a temere che in quel frettoloso trafugamento fosse andata perduta la stesura originale dei Dialoghi delle nuove scienze.
Precettore dei principi Gian Carlo e Mattia de' Medici, s'adoprò a conservare al Galilei il favore della famiglia granducale. Sebbene siano andate perdute le lettere del sommo fisico al suo allievo, da quelle dell'A. si desume quali fossero i soggetti delle loro conversazioni e degli studi. Spesso il Galilei si servì dell'opera dell'A., ch'era buon latinista, per tradurre le lettere indirizzate ai dotti d'Europa.
Morì il 6 dic. 1635.
Vincenzo Viviani, che raccolse le carte del Galilei, fece prima conoscere gli scritti dell'A.: un poema latino sopra la trottola, il trattato, ancora inedito, De libertate philosophandi, che aveva composto sotto l'impulso dell'indignazione per il processo al Galilei, alcuni scritti di speculazioni ed esperienze fisiche, lettere latine, orazioni e poesie.
I manoscritti dell'A., raccolti da prima da Gaspare Viviani, pervennero più tardi alla biblioteca del senatore Giovan Battista Clemente Nelli e da questa alla Nazionale di Firenze, ove il Favaro li ritrovò e li fece oggetto di studio, pubblicandoli in parte nell'appendice del saggio sull'Aggiunti. Oltre un trattatello sulle corde vibranti, si trovano nei manoscritti dell'A. varie ricerche fisiche, teoriche e sperimentali (urto, moto dei pendoli, solidificazione). Ma nella storia della fisica egli è soprattutto noto per essere stato, come aveva posto in rilievo il Nelli fin dal 1759, il primo scienziato a istituire sistematici esperimenti sui fenomeni capillari e a ricondurre all'azione capillare fenomeni comuni come la nutrizione delle piante, il dislivello di liquido in due tubi comunicanti, di cui uno capillare, l'ascesa dei liquidi nelle zollette di zucchero, nelle spugne, in certi legni, ecc. È da notare che quasi certamente egli ignorava le analoghe osservazioni di Leonardo da Vinci.
Dell'A. ci resta a stampa solo la prolusione: Nicolai Adiunctii Burgensis Oratio de Mathematicae laudibus habita in florentissima Pisarum Academia cum ibidem publicam illius scientiae explicationem aggressus foret, Romae MDCXXVII.
Bibl.: P. Gaudenzio, Pianto nella morte del dottor N. A., Pisa 1635; Id., Sospiri aggiunti nella morte del dottor N. A., Pisa 1636; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, I, 1, Brescia 1753, p. 184; G. B. C. Nelli, Saggio di storia letteraria fiorentina, Lucca 1759, p. 84 ss.; G. Targioni Tozzetti, Notizie degli aggrandim. delle scienze fisiche... in Toscana, II, 1, Firenze 1780, pp. 259-274; A. Fabroni, Historiae Academiae Pisanae, III, Pisis 1795, pp. 426-431; D. Berti, Storia dei mss. galileiani della Biblioteca nazionale di Firenze, in Atti d. R. Acc. dei Lincei, classe di scienze morali, stor. e filologiche, s. 2, III, 3 (1875-76), pp. 96, 103; A. Favaro, Amici e corrispondenti di Galileo Galilei. XXX, N. A., in Atti d. R. Ist. veneto di scienze lettere ed arti, LXXIII, 2 (1913-14), pp. 1-77; I. Ricci, Uomini ill. di Sansepolcro, Sansepolcro 1946, pp. 7-11.