ÁLVAREZ CIENFUEGOS, Nicasio
, Nacque a Madrid nel 1764 e studiò a Salamanca. La sua vita non è ricca di episodî: visse sempre "tra pochi amici e molti libri". L'Enciclopedia e, in generale, le correnti filosofiche francesi del sec. XVIII ebbero in lui un buon pioniere ed introduttore letterario in Spagna; ma, nonostante la sua ammirazione per la cultura francese e per Bonaparte, preferì la causa della rivoluzione patriottica al liberalismo imposto dagli invasori: un articolo pubblicato nella Gaceta gli procurò la persecuzione di Giuseppe Bonaparte che lo mandò in esilio in Francia: durante il viaggio morì (Ortez, luglio del 1809).
Non somiglia ai suoi contemporanei (eccetto Melédez Valdés che appartiene alla scuola salmantina nella sua prima maniera) né ai suoi predecessori. Per la sua opera lirica sembra un precursore del romanticismo. Fu un novatore del lessico e dello stile, sebbene sia stato di scarsa immaginazione. Alcune poesie sono d'ispirazione filosofica umanitaria come l'ode En alabanza de un carpintero (In lode di un falegname). Molto belle e piene di sentimento sono: Canción epitalamica e Canto funebre con cori di fanciulli e giovanetti, anche Otoño (Autunno), Primavera, e El idilio de Palemon. Imitando la versione di Fra Luis de León, tradusse con molta efficacia l'ode di orazio: Caelo tonantem credidimus Iovem, e seguendo le orme di Villegas tradusse anche le prime quattro odi di Anacreonte.
Nelle sue tragedie accettò il neoclassicismo francese, attendosi quasi sempre alle regole classiche; però lo stile non è affatto classico, ma turbolento ed anche scorretto, nonostante le sue preoccupazioni puriste. Quintana lodò La condesa de Castilla, che prende lo spunto dal romance storico di Sancho García "dai buoni costumi"; Loraide rappresenta la vita avventurosa di Almanzor; in Idomeneo è trattata una leggenda simile a quella biblica della figlia di Iefte; e Pitaco, la tragedia di un tiranno, aprì ad A. le porte della Reale Accademia spagnuola. Amabile ingegno dimostra la commedia Las hermanas generosas.
Si possono anche ricordare i suoi studî di etimologia, le sue polemiche sul lessico col Capmany, i suoi varî articoli nel Mercurio e l'Elogio del Marqués de Santa Cruz.
Bibl.: Poesías, ed. di A. Leopoldo de Cueto, in Biblioteca de Autores espanoles, LXVII, Madrid 1875; L. Batcave, Acte de décés du poéte Cienfuegos, 1875, in Bulletin hispanique, XI, (1909), E. Pineyro, Cienfuegos, in Bulletin hispanique, XI (1909).