Scrittore, drammaturgo e saggista kenyota di lingua inglese (n. Limuru 1938); inizialmente si firmò James Ngugi. Direttore del Centro internazionale di scrittura e traduzione presso l'univ. della California di Irvine, è considerato uno dei principali esponenti della letteratura africana. Arrestato e imprigionato a causa delle sue opere fortemente critiche nei confronti delle disuguaglianze e ingiustizie della società kenyota, in carcere decise di utilizzare il kikuyu, sua lingua madre, come lingua principale di scrittura creativa iniziando a esprimere posizioni sempre più ostili al potere politico, che causarono la persecuzione della sua famiglia da parte delle autorità e il suo esilio volontario.
Intellettuale con simpatie marxiste, imprigionato (1977-78) e poi costretto all'esilio (nel 1982 si trasferì a Londra), ha ribadito l'impegno politico scegliendo di scrivere nella lingua della sua etnia, il kikuyu. In esilio, N. ha collaborato con il Comitato per il rilascio dei prigionieri politici in Kenya (1982-98), che ha promosso la causa della democrazia e della difesa dei diritti umani. Professore di letterature comparate alla New York University dal 1992, ha insegnato in diverse università (Yale, Beirut, Auckland). Attualmente insegna alla University of California. Nel 2004 ha interrotto il suo esilio facendo ritorno in Kenya. Membro onorario dell'American academy of arts and letters, nel 2001 gli è stato assegnato il premio internazionale Nonino.
Tra le opere, in cui ha rappresentato la storia del suo paese, dalla lotta dei Mau-Mau contro la dominazione inglese alle contraddizioni esplose dopo l'indipendenza, si ricordano i romanzi: Weep not, child (1964; trad. it. Se ne andranno le nuvole devastatrici, 1977); The river between (1965); A grain of wheat (1967); Petals of blood (1977); Devil on the cross (1982; tit. orig. Caitaani Mutharabaini); Matigari (1986); Mūrogi was Kagogo (2004; ed. ingl. Wizard of the crow, 2006). Tra le opere teatrali: The black hermit (1968); The trial of Dedan Kimathi (1976; in collab. con Micere Mugo); Ngaahika ndeenda (1977; ed. ingl. I will marry when I want, 1982). Oltre all'autobiografico Detained: a writer's prison diary (1981), si ricordano le raccolte di saggi: Homecoming (1972); Writers in politics (1981); Barrel of a pen: resistance to repression in neocolonial Kenya (1983); Decolonising the mind (1986); Penpoints, gunpoints and dreams: the performance of literature and power in post-colonial Africa (1998). Tra gli scritti più recenti vanno ancora citati Something torn and new: an African renaissance (2009); Dreams in a time of war: a childhood memoir (2010; trad. it. 2012); In the house of the interpreter: a memoir (2012; trad. it. 2019); Secure the base: making Africa visible in the globe (2016; trad. it. Scrivere per la pace: rendere l'Africa visibile al mondo, 2017); The perfect nine (2020).