New York Film Festival
Manifestazione non competitiva nata nel 1963 per iniziativa della Film Society of Lincoln Center con l'obiettivo di valorizzare il meglio della produzione cinematografica mondiale, in alternativa alla produzione commerciale di Hollywood e all'egemonia delle majors sui circuiti distributivi statunitensi. Ospitato da una sede prestigiosa come il Lincoln Center for the Performing Arts, il N. Y. F. F., che si svolge in autunno, ha potuto contare sul sostegno di personalità artistiche e intellettuali (da George Balanchine a Leonard Bernstein, ad Aaron Copland, a Susan Sontag), nonché sulla collaborazione con il Museum of Modern Art, una delle istituzioni più importanti e famose della cultura statunitense.La struttura principale è data da 25 film d'autore, selezionati in base alla qualità e spesso già proposti dai principali festival europei, a prescindere da generi o categorie, in un osservatorio originale sul cinema contemporaneo. A partire dalla prima edizione, inaugurata con El ángel exterminador (1962; L'angelo sterminatore) di Luis Buñuel, sono state presentate le opere più significative del cinema internazionale: dai film della Primavera di Praga al nuovo cinema indipendente americano, dal cinema iraniano a quello cinese a quello italiano, cui la manifestazione ha sempre riservato ampio spazio (con film di Vittorio De Sica, Ermanno Olmi, Pier Paolo Pasolini, Luchino Visconti, Marco Bellocchio, Bernardo Bertolucci, Nanni Moretti). La selezione si è infatti mossa a tutto campo, dando risalto ad autori come François Truffaut, Agnès Varda, Milos Forman, Rainer Werner Fassbinder, Wim Wenders, Pedro Almodóvar, Jane Campion, Emir Kusturica, Hou Hsiao-hsien, Wong Kar-Wai, Abbas Kiarostami, Lars von Trier.
Ciò che caratterizza la fisionomia del N. Y. F. F. sono inoltre le retrospettive in omaggio ai maestri, pagine di storia del cinema curate con rigore (da ricordare quelle dedicate nel 1969 a Jean Renoir, nel 1974 a Luis Buñuel, nel 1998 a Youssef Chahine, nel 1999 a Pietro Germi e quella dedicata nel 2000 alle attrici del cinema muto italiano); e gli 'eventi speciali', tra cui una rassegna sul cinema indipendente nel 1966, sul western nel 1968, un tributo ad Abel Gance nel 1970, ma anche iniziative più strettamente ispirate alle nuove sensibilità nate dalle controculture degli anni Sessanta, come le rassegne Social cinema in America (1967), Filmmakers on new lifestyles (1968), American voices (1969).Numerosi i grandi autori che sono stati consacrati nelle varie serate d'apertura del Festival: fra questi Peter Bogdanovich con The last picture show (1971; L'ultimo spettacolo), Martin Scorsese con Mean streets (1973; Mean streets ‒ Domenica in chiesa, lunedì all'inferno), Quentin Tarantino con Pulp fiction (1994). Il N. Y. F. F. può contare ogni anno sulla presenza di circa 70.000 spettatori, di un migliaio di operatori professionali, nonché sulla sponsorizzazione di alcune industrie private.