NEVA (A. T., 69-70)
Fiume della Russia occidentale, emissario del lago Ladoga e indirettamente dei laghi Saimaa e Il′men′, le cui acque si scaricano appunto nel Ladoga; perciò la Neva convoglia una forte massa di acque, circa 2950 mc. al secondo in media, mentre la lunghezza del suo corso non misura più di 65 km. La larghezza media supera i 530 m., con un massimo di 1400 m. e un minimo di circa 210 m.; la profondità oscilla fra i 6 e i 12 m.; tuttavia alle rapide, comprese fra Ostrovki e Ust′-Tosna, essa si riduce a 4 metri e mezzo e il canale navigabile supera di poco, in larghezza, i 100 metri. La Neva sfocia con un delta nel fondo del Golfo di Finlandia nel punto ove sorge Leningrado, che essa raggiunge procedendo da S. a N., e volgendo quindi, all'altezza del quartiere di Viborg, a O. Si divide allora nei ramì detti Bol′šaia, e Malaja Neva, ossia Grande e Piccola Neva, e in quelli della Malaja, Srednaja e Bol′šaia Nevka, ossia della Piccola, della Media e della Grande Nevka; numerosi canali derivati dalla Neva scorrono poi attraverso i quartieri di Leningrado. La vallata della Neva e le alluvioni da essa abbandonate, poggiano, insieme con depositi glaciali e postglaciali, sopra una base di argille del Cambrico, e si vanno gradatamente abbassando verso il letto del fiume, in modo da formare una specie di anfiteatro, occupato nel punto più basso da Leningrado. La Neva gela per un periodo di 133 giorni in media ogni anno; il primo giorno di gelo si ha di solito verso il 25 novembre, ma può anticipare fino al 28 ottobre e ritardare sino al 9 gennaio; il disgelo avviene fra il 18 marzo e il 12 maggio, ma in media cade verso il 21 aprile. Il periodo di navigabilità dura perciò dai 204 ai 276 giorni. Gli affluenti di destra sono la Černaja Rečka, la Dubrovka e l'Ochta; quelli di sinistra la Mojka, la Tosna, l'Izora, ecc. Già collegata alla Dvina settentrionale e al Volga, la Neva, dopo l'apertura del grande canale dal Baltico al Mar Glaciale (1931), ha un'importanza particolare come via di comunicazione interna. Uno dei maggiori inconvenienti della Neva sono le inondazioni, che si producono all'epoca del disgelo e che diventano minacciose quando, soffiando i venti di ponente, si producono dei rigurgiti. Le inondazioni più pericolose si ebbero negli anni 1777, 1824, 1879, 1903 e danni molto gravi furono arrecati pure dall'inondazione del 1924. I ghiacci del Ladoga, che la Neva trascina al mare, producono in maggio e giugno a Leningrado abbassamenti notevoli di temperatura.